MoneyGram Awards 2018: “gli imprenditori italiani” nati all’estero

I finalisti dei MoneyGram Awards con Massimo Canovi e Laura Boldrini
I finalisti dei MoneyGram Awards con Massimo Canovi, Laura Boldrini

Nella magnifica sala dei 100 giorni del palazzo della cancelleria si svolge la decima edizione dei MoneyGram Awards, il premio dedicato agli imprenditori immigrati in Italia che si sono distinti nella gestione d’impresa e nel creare valore.

In questi dieci anni MoneyGram ha selezionato più di 1300 storie d’immigrazione, in un paese dove l’imprenditoria straniera rappresenta il 9,4% del totale: si contano oltre 580000 imprese gestite da immigrati. (dati: Fondazione Leone Moressa)

L’inventore del premio, Massimo Canovi, racconta come nacque “Una volta una persona legata al mondo delle banche mi disse che i clienti di MoneyGram avevano un solo problema: puzzavano. Il premio nasce come reazione a queste percezioni assolutamente errate. E’ un evento che non vuole evidenziare le eccezioni bensì la normalità, visto che la maggioranza degli immigrati è in Italia per rendere migliore la propria vita e quella di chi ha intorno.”

Il premio cerca di sovvertire la classica concezione assistenzialista verso gli immigrati per sostituirla con il concetto di empowerment. Idea confermata anche dall’onorevole Laura Boldrini “Viviamo in un momento dove ci sono dei veri e propri professori dell’odio, sempre pronti a veicolare parole che creano opposizioni e tensioni sociali. Dovreste invitare loro ad eventi come questo” continua sorridendo “Io vengo volentieri ma sono già convertita.” Ed aggiunge ” L’unica realtà legata ai migranti raccontata dai media è quella degli sbarchi. Dobbiamo cambiare frame è informare sulla parte che rimane taciuta, vorrei vedere sui quotidiani storie di integrazione come quelle degli imprenditori che sono qui oggi.”

I vincitori
I vincitori dei MoneyGram Awards 2018

La prima di queste storie è quella di Erion Kaso, proveniente dall’Albania che si aggiudica il premio per la categoria “Crescita del Business” con la sua Gelateria Gianni. Erion arriva a Padova nel 2005 e dopo esserne stato dipendente rileva la gelateria e procede nell’attività con grande spirito imprenditoriale, ma soprattutto con sacrificio “Il mio lavoro è molto impegnativo, c’è una produzione giornaliera. Ho un orario ampio: dalle 6 e mezzo del mattino fino a mezzanotte. Devo ringraziare mia moglie che è sempre stata al mio fianco in questo percorso per darmi la forza necessaria.”

Il premio per la categoria “Innovazione” va in Cina da una “vecchia” conoscenza di Piuculture: Lifang Dong, con la sua azienda di consulenza legale Dong&Partners Law Firm. Le si spezza la voce dalla commozione quando parla dei sacrifici fatti dai suoi genitori, che arrivarono in Italia, negli anni ’80.

Il vincitore per l’imprenditoria giovanile parla un dialetto veneto fluente e viene dalla Romania. Il suo nome è Ionut Giurgi, fondatore della ARTlegno, che si occupa della progettazione e realizzazione di tetti e solai in legno “vengo da una zona della Romania che viene chiamata la carrara del legno, la tradizione della lavorazione di questo materiale da noi ha origini antichissime.”

Dulcis in fundo, il premio per l’imprenditore immigrato dell’anno viene assegnato a Marie Terese Mukamitsindo per il suo lavoro con la Cooperativa sociale Karibu. Originaria del Ruanda, Marie Terese, arriva a Roma nel 1996 per scappare dalla guerra civile. Vive inizialmente in un centro di accoglienza con i suoi 4 figli, dove capisce che l’assistenzialismo senza educazione non è proficuo. In seguito ottiene il riconoscimento della laurea in Servizio Sociale e riesce a dare vita, nel 2004, alla propria cooperativa sociale con cui inizia progetti d’accoglienza per donne richiedenti asilo e minori non accompagnati. 

L'abbraccio tra la vincitrice Marie Terese e l'onorevole Boldrini
L’abbraccio tra la vincitrice Marie Terese e l’onorevole Boldrini

Marie Terese, che nell’intervista per MoneyGram ha cantato, al posto di parlare, per ricordare il suo paese, racconta “Quando sono arrivata avevo perso tutto, ma la voglia di cantare è sempre rimasta. Col tempo da un lavoro che coinvolgeva 3 persone siamo arrivati a 150 ma non è questa la cosa di cui voglio parlare oggi. Sento che la mia missione adesso è far crescere l’Africa, voglio donarle tutto quello che ho imparato in Italia. Stiamo per aprire 3 scuole, rispettivamente in Ghana, Gambia e Uganda.” Poi commossa e imbarazzata confessa “Quando mi hanno iscritta ai MoneyGram Awards mi sono domandata cosa c’entrassi, io sono un assistente sociale, lo so che gestisco tante persone e risorse ma non credevo di essere un imprenditore.”

Damiano Zannetti
(2 giugno 2018)

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