Ospitare gli Afghani: il progetto di MammeMatte

Ospitazione è un progetto di intercultura rivolto ai minori e ai gruppi mamma-bambino provenienti dall’Afghanistan, che verrà lanciato con l’incontro online di sabato 18 settembre dall’associazione M’aMa-Dalla Parte dei Bambini, la rete delle MammeMatte attiva nei campi dell’affido e dell’adozione di minori.

Accoglienza in famiglia, intercultura, identità (foto di Piuculture)

Ospitare gli Afghani: parlano gli esperti

Ospitazione è prima di tutto un progetto di accoglienza consapevole, ancorato alla situazione concreta di bambini e mamme in fuga dall’Afghanistan: “Non si tratta di una possibile alternativa all’affido o all’adozione, ma di un progetto di accoglienza straordinaria ed eccezionale con cui contribuire al superamento di una situazione di emergenza”, spiega Karin Falconi, Vicepresidente dell’associazione M’aMa-Dalla Parte dei Bambini.
Ogni nucleo familiare interessato a partecipare al progetto dovrà manifestare la propria disponibilità all’associazione e, attraverso un modulo, fornire i dati necessari per delineare un “ritratto” della famiglia, funzionale ai fini dell’accoglienza. Questo consentirà di predisporre un database di tutte le disponibilità raccolte, utile per la successiva ed eventuale individuazione, ad opera delle istituzioni competenti, dei nuclei in cui collocare le persone da ospitare. L’ultima tappa del percorso è la partecipazione all’incontro online, organizzato per il prossimo 18 settembre: sarà questo il vero banco di prova dell’iniziativa. In questa occasione, infatti, l’intervento di esperti appartenenti ad associazioni che si occupano dell’accoglienza dei rifugiati e che conoscono il territorio e la realtà afghana, consentirà di comprendere l’effettiva realizzabilità di “Ospitazione”.

Ospitare gli Afghani: la nascita del progetto

“Voi MammeMatte cosa farete per “l’ospitazione” di queste persone? – mi ha chiesto un bambino dopo aver visto in tv le immagini delle persone in fuga dall’Afghanistan”.Ho pensato all’accoglienza in famiglia, l’ho proposta con un post sui social e, in pochissimo tempo, circa 400 famiglie hanno dato la loro disponibilità ad accogliere i rifugiati afghani: così è nato il progetto Ospitazione”.
Il progetto poggia le fondamenta su alcuni punti fermi, quali il rispetto dell’identità personale e culturale dei rifugiati, la tutela dei loro legami e rapporti con la famiglia di origine, la considerazione delle differenze linguistiche nonché l’esigenza di un’apposita attività di formazione destinata a chi deciderà di accogliere.

Ospitare gli Afghani: un’accoglienza consapevole

Alla base del progetto “Ospitazione” c’è la sensibilità per una tragedia che, a tratti, sembra “surreale” per la sua concretezza, ma anche la promozione della cultura dell’accoglienza consapevole, un obiettivo di cui l’associazione ha fatto la propria missione nel suo specifico campo di intervento.
Nata nel 2017, l’associazione M’aMa-Dalla Parte dei Bambini si occupa dell’adozione e dell’affido dei cosiddetti “incollocabili”, cioè minori con “bisogni speciali” come bambini con problemi sanitari o disabilità, fratrie (gruppi di fratelli da non separare) e ragazzi dai 9 anni in su (per i quali l’età rende più complesso trovare una famiglia disponibile ad accoglierli). Negli anni, alle modalità di azione tradizionali si è affiancato l’uso dei social per divulgare, nel rispetto della privacy dei minori, le esigenze di accoglienza e si sono moltiplicati i progetti che l’associazione porta avanti. Tra questi il percorso “Ponte Ponente Ponte Pì” che si occupa di offrire “pronta accoglienza”, ossia l’accoglienza in famiglia di bambini con età da 1 a 3 anni, per un periodo massimo di 1 anno.

Le linee guida delle MammeMatte sono rimaste costanti nel tempo e nella loro applicazione concreta nei vari progetti. In primis l’associazione si occupa della promozione dell’affido o dell’adozione dei minori entro tempi brevi rispetto all’arrivo nelle strutture istituzionali di accoglienza per superare la difficoltà di trovare famiglie disponibili con l’aumentare dell’età dei bambini: “questa è la nostra corsa contro il tempo”, spiega Falconi.
L’associazione sostiene e promuove anche l’affido a coppie omosessuali o a single che, sebbene consentito sul piano normativo, continua ad essere ostacolato dalla preferenza istituzionale per la famiglia “tradizionale”. In ultimo offre formazione e informazione adeguate per i nuclei familiari, in modo da renderli effettivamente consapevoli della realtà dell’accoglienza.

Valeria Frascaro
(8 settembre 2021)

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