L’analisi dell’inclusione dei giovani stranieri che vivono in Italia è l’argomento dell’ultima ricerca firmata IDOS: Orizzonti Condivisi, acquistabile QUì.
L’opera è stata presentata giovedì 27 marzo presso l’Auditorium di via Rieti ed ha visto una serie di interventi, introdotti dal professor Paolo de Nardis, sociologo e presidente dell’ Istituto di Studi Politici “S. Pio V”.
Orizzonti Condivisi: Le sfide dei percorsi di integrazione
Al 31 dicembre 2023 in Italia risiedevano più di un milione di minori stranieri pari all’11,7% dei minori totali, di questi i tre quarti sono nati nel nostro paese e nonostante siano una fetta considerevole della popolazione, il loro inserimento continua a essere una sfida.
La presenza dei minori si concentra nel nord Italia, con Lombardia(259mila), Emilia-Romagna(113mila) e Veneto(98mila) sul podio. Al centro invece il primato spetta al Lazio(116mila).
Le città ad ospitare la maggior parte dei minori stranieri sono Milano con 98mila ragazzi e Roma, che ne ospita pochi di meno, 92mila.
Gli Stranieri e la Scuola
L’educazione interculturale è fondamentale per combattere le discriminazioni.
Tuttavia in Italia la valorizzazione delle lingue d’origine è marginale: il sistema scolastico privilegia solamente l’italiano, creando difficoltà per gli studenti stranieri e contribuendo ai ritardi scolastici.
La dispersione scolastica è un problema significativo per la scuola italiana.
Nel 2023 il 26,8% degli studenti stranieri tra i 18 e i 24 anni ha lasciato la scuola senza diploma, contro il 9,0% degli italiani.
Tra gli studenti stranieri inoltre si registra un basso tasso di accesso all’università: solo il 38,5% dei diplomati stranieri dell’a.s. 2021/2022 ha proseguito gli studi, rispetto al 52,1% della media nazionale.
Orizzonti condivisi: Parliamo di MSNA
La presenza dei Minori Stranieri Non Accompagnati è diventata un dato evidente dagli anni 90 con l’arrivo delle prime migrazioni di massa dall’est Europa, ed è solo dal 2000 che il fenomeno ha iniziato ad essere censito periodicamente.
I MSNA romeni sono stati il gruppo più numeroso fino al 2007, anno in cui la Romania è entrata a far parte dell’Unione Europea, momento in cui le loro presenze non sono più state registrate dalla banca dati del Comitato Minori Stranieri.
Quindi dal 2008, in parallelo all’aumentare degli sbarchi del Mediterraneo centrale è aumentato anche il numero di minori africani ed asiatici.
Le presenze dei MSNA
Nell’ultimo decennio le presenze dei MSNA hanno seguito un andamento parallelo a quello degli sbarchi, triplicando dal 2013(6.319) al 2017(18.303), per poi scendere fino a 6.054 presenze nel 2019 e crescere nuovamente negli ultimi 5 anni: 23.226 presenze alla fine del 2023, (Scese a 18.625 nel 2024). A seguto del conflitto Russo-Ucraino i giovani ucraini sono aumentati in maniera significativa, superando le 5mila presenze.
I minori irreperibili
I minori irreperibili, esclusi dai dati sulle presenze, è la categoria di MSNA rappresenta da quei ragazzi che si allontanano volontariamente dalle strutture di accoglienza spesso per raggiungere altri stati e ricongiungersi con i parenti.
Prova che per molti di essi l’Italia sia vista come un punto di transito e non di arrivo.
Negli ultimi 3 anni sono stati quasi 25mila (circa 23 al giorno)
Si tratta di un fenomeno preoccupante, in quanto questi giovani sono maggiormente esposti al rischio di cadere nei giri di traffici illegali o peggio ancora in quelli di prostituzione.
L’accoglienza dei MSNA
I MSNA che arrivano in Italia sono inseriti in un percorso di accoglienza fino al raggiungimento della maggiore età.
Attualmente qesto percorso è composto da due fasi, di prima e seconda accoglienza:
- La prima accoglienza dovrebbe avvenire prioritriamente in centri governativi attivati dal Ministero dell’Interno in accordo con gli enti locali (che però non sono mai stati creati) e nelle strutture governative ad alta specializzazione (centri Fami).
- La seconda dovrebbe essere assicurata dalle strutture del sisema di accoglienza e integrazione con progetti dedicati specificatamente ai MSNA.
La percentuale di MSNA accolti in famiglia è rimasta, mediamente, attorno al 4% del totale tra il 2017 ed il 2021 ed è salita al 20% solo nei due anni successivi in relazione alla spinta solidaristica nei confronti dei minori ucraini che hanno potuto contare su un ampia rete di connazionali.
Affido in famiglia: da scelta privilegiata a ipotesi residuale
Qualora il minore sia temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo viene affidato ad una famiglia preferibilmente con figli minori.
A giugno 2024 i minori collocati presso le famiglie erano appunto il 20%. Però la gran parte dei minori accolti in famiglia sono provenienti dall’Ucraina, (quasi il 90%.)
Il 75% dei MSNA ha più di 16 anni ed il 50% di essi ha 17 anni.
Spesso dunque l’affido familiare non viene nemmeno proposto, ritenendo che sia nell’interesse del minore proseguire nella struttura il breve periodo che lo separa dalla maggiore età.
L’accoglienza dei Msna: un sistema incerto ed incoerente
Nel 2023 secondo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sono stati registrati 27.476 nuovi ingressi di MSNA.
Le normative di accogllienza riguardo i minori stranieri non accompagnati è molto recente, prima del 2015 infatti si applicavano solo delle norme generali riferite ai minori in stato di abbandono.
La legge Zampa (n.47 del 2017) ha rappresentato la prima normativa che abbia come finalità l’effettiva tutela del MSNA.
Il minore non può in nessun caso essere trattenuto o accolto presso i CPR e presso i centri governativi di prima accoglienza. Ma se vuoi approfondire la I MSNA nei centri d’accoglienza per adultil
In caso di momentanea indisponibilità in qualsiasi struttura adatti ai minori, il prefetto dispone provvisoriamente che il ragazzo (di età non inferiore a 16 anni) sia alloggiato nei centri di prima accoglienza e di accoglienza straordinaria per non più di novanta o in caso di proroga centocinquanta giorni.
Purtroppo però sono frequenti le situazioni nelle quali i MSNA sono trattenuti all’interno dei centri di accoglienza.
Il trattenimento continua anche diversi mesi a causa dell’insufficenza di posti adatti alla loro accoglienza.
Ad esempio presso l’hotspot di Taranto a novembre 2023, risultavano trattenuti 185 minori, alcuni dei quali anche per diversi mesi.
Ne corso del 2023 l’associazione ASGI ha effettuato due visite nel centro dell’isola di caporizzuto, durante le quali è emerso il trattenimento di oltre 200 minori stranieri non accompagnati.
L’incerta condizione dei neomaggiorenni
Il T.U. Sull’Immigrazione prevede la possibilità della conversione del permesso di soggiorno per motivi di studio ad accesso al lavoro, ma nel 2023 le conversioni di permessi di soggiorno è stato solo di circa 1.500.
Un numero di conversioni così basso indica un fenomeno di dispersione, e dunque di caduta nella irregolarità di soggiorno, di un numero elevato di neomaggiorenni.
Insomma le gravi disfunzioni del sistema dell’accoglienza dei MSNA che si verificano in modo sistematico, indicano la necessità e l’urgenza di un ampia riforma normativa.
(Dati e stime provenienti da pag58 del rapporto a pag 74)
Questo strumento ci da l’opporrtunità di fare chiarezza sulla parte più vulnerabile della tragica questione della migrazione: I minori. Tra sfruttamento sessuale e mercato nero sono senza dubbio la parte che più viene colpita e che sicuramente sente di più le violenze che ogni giorno vengono compiute nei confroti di chi mette in gioco tutto per affrontare il lungo viaggio.
Attraverso questa lettura potremmo tutti maturare una consapevolezza per intraprendere nel futuro le giuste scelte politiche per venire incontro a questa fetta di migranti che purtroppo ogni giorno viene abbandonata a se stessa.
Testo e foto di Lorenzo Pugliese
(01 Aprile 2025)
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