Dopo il tifone Haiyan la gratitudine dei Filippini

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Conferenza stampa Ambasciata Filippine: Pia Eliza Gonzalez, Monsignor Jerry Bitoon, Ambasciatore Virgilio A. Reyes Jr., Michele Piacentini, Marie Luarca-Reyes.(da sinistra, foto di Stefano Romano)
Nella Settimana del Ringraziamento, 15 – 22 dicembre,  l’Ambasciatore delle Filippine, Virgilio A.Reyes Jr, ha voluto mandare un segno di gratitudine al popolo italiano per il supporto fornito a seguito del tifone Haiyan che ha colpito il suo paese, ha diffuso un’informativa sullo stato dei soccorsi e ha invitato la stampa a partecipare  all’accensione dell’albero di Natale presso la Social Hall dell’Ambasciata.A fronte delle drammatiche conseguenze che il tifone ha causato, quantificabili in 6mila morti accertati, 27mila feriti e 2mila dispersi, gli abitanti delle Filippine hanno voluto ricambiare la solidarietà di cui sono stati oggetto, elogiando l’impegno delle organizzazioni umanitarie per alleviarne le sofferenze e collaborare nel processo di ricostruzione.Nell’incontro volutamente realizzato alla vigilia della Giornata Mondiale dei Migranti – mercoledì 18 dicembre – sono state descritte numerose manifestazioni di piazza attraverso le quali le comunità filippine italiane e nel mondo hanno mostrando la loro gratitudine per l’impegno a livello mondiale a sostegno delle Filippine.All’atto dell’accensione dell’albero natalizio, luce di speranza, Monsignor Jerry Bitoon, coordinatore della ITA-FIL CARE, ha riferito degli aiuti della comunità ecclesiastica italiana che sono stati inviati alle parrocchie e ha ripetutamente incluso nelle proprie preghiere il popolo italiano,ambasciatore Virgilio A.reyes Jr in un inaspettato ribaltamento della norma che vede i soccorritori  rivolgere il proprio pensiero alle vittime.Il popolo filippino non è rimasto in attesa passiva di aiuti esterni, si è attivato mediante organizzazioni quali ENFiD (European Network of Filipino Diaspora) presieduta da Marie Luarca-Reyes, moglie dell’ambasciatore, per collegare in un’unica simbolica e solidale catena umana gli undici milioni di Filippini sparsi per il globo, e per stringere collaborazioni con associazioni di tutto il mondo. Poiché il territorio delle Filippine è il terzo, tra quelli dei paesi con le coste sull’Oceano Pacifico, in ordine di esposizione al rischio di calamità naturali quali terremoti, maremoti e tifoni, si è deciso di dare un carattere permanente alla ricerca di aiuti e alla raccolta di donazioni, in modo tale da poter fronteggiare tempestivamente future situazioni di crisi.L’encomiabile operato delle organizzazioni italiane ed internazionali, ha coinvolto settori diversi: dal pronto soccorso e dall’assistenza medica, alla fornitura di kit di sopravvivenza, dall’assistenza a milioni di bambini alla ricostruzione di case, infrastrutture e scuole.Attivi in prima linea i volontari di Medici senza frontiere con i loro ospedali gonfiabili nei quali oltre 600 operatori hanno visitato più di 30mila pazienti, l’Unicef che ha concentrato il proprio operato su oltre 5 milioni bambini sfollati, la Caritas che, in stretta collaborazione con la chiesa locale, ha fornito assistenza al popolo colpito, AGIRE ha riferito della collaborazione di sei organizzazioni non governative che hanno raggiunto e supportato con beni di prima necessità circa 300.000 vittimeIl messaggio che è emerso unanime dalle testimonianze pervenute ha dato risalto alla criticità del momento attuale in cui, scemata l’attenzione mediatica, è necessario continuare nell’opera di supporto ed assistenza per permettere ad un popolo, costretto in ginocchio dalla Leopardiana spietatezza della natura, di non capitolare come l’islandese soffocato dalla sofferenza e dalla paura, bensì di trovare la forza di rialzarsi.Rocco Ricciardelli(17 dicembre 2013)

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