“Il bambolotto è cattivo perché è color caffè” Piuculture partecipa all’open meeting di BEAMS

de giorgi e frias BEAMSIl 12 dicembre lo spazio del Piccolo Apollo è stato riempito da una variegata platea per l’open meeting realizzato all’interno del progetto europeo BEAMS. L’evento è stato organizzato da Cittalia in collaborazione con Piuculture, Unar, Arci, Apollo 11 e Zalab. Il tema scelto: lo stereotipo, ovvero come Roma sia vista dalle comunità straniere e come il pregiudizio possa essere affrontato attraverso la conoscenza.

L’atmosfera all’interno della sala, con pareti di lavagna scrivibili, è confidenziale, lo scopo dell’incontro è confrontarsi su una tematica che si sta radicando sempre più come problematica. Con la redazione di Piuculture abbiamo collaborato attivamente all’evento, io come fil rouge nella seconda parte dell’incontro e Raisa Ambros come relatrice in uno dei panel, sul tema delle donne migranti.

L’introduzione dell’incontro è stata affidata a Gabriele Guazzo e Simone d’Antonio di Cittalia, “quando vado nelle scuole a parlare con gli studenti cerco innanzitutto di spiegare loro che la discriminazione deriva proprio dallo stereotipo dal quale scaturisce un pensiero unico, non critico e totalmente semplificato”, evidenza Marco De Giorgi, presidente dell’UNAR. Ulteriormente chiarificatore è l’intervento di Mercedes Lourdes Frias, presidente dell’Associazione Prendiamo la parola “lo stereotipo non è altro che uno strumento cognitivo, dipende tutto da come intendiamo usarlo. Oggi vedo una mancanza di coscienza di tutto ciò che voglia dire discriminazione. Vivo in Italia da oltre vent’anni ed ancora debbo in qualche modo giustificare la mia presenza qui, non vorrei passare tutta la vita a farlo.”

Piera 4 BEAMS (OK)1Si entra nella seconda parte dell’incontro con la proiezione del video “Essere o non essere… italiani”. Il regista Faim è in sala ed alla domanda sull’origine e la motivazione di questo lavoro risponde con semplice franchezza “noi bengalesi che siamo nati in Italia sentiamo questa doppia presenza di cultura. Dentro di noi e nelle nostre famiglie non costituisce un problema, mentre per la società ancora lo è. Ho voluto dar voce a queste storie per raccontare una normalità ed una quotidianità, allo scopo di avvicinare le persone”.

Il rappresentante della rete G2 Mohamed Abdalla Tailmoun, sociologo e mediatore culturale, evidenzia un aspetto che oggi crea particolari problemi: “la burocrazia poiché rallenta tutto e complica la vita di giovani ragazzi che, non avendo 18 anni non hanno ancora diritto alla cittadinanza”, ed è davvero un problema condiviso con i concittadini italiani dalla nascita.

RAISA BEAMSIl video “Nuove cittadine” ci proietta direttamente nella parte conclusiva dell’evento, per parlare di Donne migranti, cittadinanza e discriminazioni multiple”. Presento Raisa Ambros con una punta di orgoglio come redattrice di Piuculture raccontandone la dedizione e professionalità per il giornale nonché la sapiente gestione della rete in modo da diffondere i contenuti del settimanale con virtuosa viralità. “Piera mi ha presentata come redattrice di Piuculture, e voi mi vedete in un modo” inizia agganciando subito il pubblico “ma se mi fossi presentata come cittadina moldava avreste pensato altro di me, probabilmente vi sareste chiesti dov’è la Moldova!”. Ha catturato gli ascoltatori, e prosegue “nel mio lavoro mi impegno molto per diffondere un’immagine della donna straniera che non sia aderente ad uno stereotipo preconfezionato. Le donne dell’est non sono solo badanti o prostitute, sono donne con un titolo di studio, con una famiglia, ed un orgoglio.” Insieme ad una studentessa dell’università di Torino hanno pubblicato via Facebook un breve sondaggio per misurare l’incidenza dello stereotipo verso le donne dell’est “il questionario richiedeva due minuti per la compilazione ed abbiamo avuto molti riscontri in inglese che purtroppo hanno pubblico BEAMS 1 OK3confermato il trend badanti/prostitute” ed è questa percezione comune che bisogna sradicare con decisione. Anche Halima Tanjaoui racconta di una ricerca che sta conducendo a livello universitario allo scopo di  approfondire le tematiche di genere “in particolare relativa alla violenza della quale sono oggetto le donne, fenomeno che interessa trasversalmente i paesi e le culture”. Conclude con positività Tetyana Kuzyk, oggi ex consigliera aggiunta per l’Europa non comunitaria di Roma Capitale, “la società italiana è più pronta della politica all’integrazione”.

Il tempo a nostra disposizione è finito da un bel po’ ed il profumo di cibo kurdo gentilmente offerto nella stanza accanto ci attira in una nuova convivialità e condivisione.

 Piera Francesca Mastantuono

(18 dicembre 2013)

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