Premi letterari Astalli, vincono “Cara Sahra” e “La storia di Bashir”

Premi letterari Centro Astalli: intervista alle vincitrici (fonte foto: homeschool blog)

Le iniziative culturali del Centro Astalli hanno continuato il proprio percorso on-line, nonostante la morsa dell’emergenza sanitaria. In particolare i Premi letterari “Scriviamo a colori” e “La scrittura non va in esilio” si sono conclusi giovedì 29 ottobre con l’evento di premiazione in diretta su Rai Cultura. I concorsi, giunti ormai alla VI e XIV edizione, si propongono di incentivare la scrittura e la creatività dei più giovani ma soprattutto di coinvolgerli nel discorso su immigrazione e integrazione. Su circa 200 racconti ricevuti, i primi posti di quest’anno sono stati assegnati a Maria Alexandra Falcaru con “La storia di Bashir” per le scuole superiori e a Francesca Zuchi con “Cara Sahra” per le scuole medie.

Cara Sahra e il tema dell’infibulazione

“Cara Sahra” è la storia semi-autobiografica di una giovane che, sfogliando un vecchio album fotografico, tenta di ricostruire i ricordi della propria tata d’infanzia. Ma la memoria di un’infante è troppo labile per poter mettere tutti i pezzi insieme, ciò che ricorda è solo l’enorme affetto nei confronti di una donna dalla pelle scura lucente, gli occhi a mandorla di pece e labbra carnose. Solo con l’aiuto della madre e di una lettera la protagonista riuscirà a venire a capo dei suoi ricordi confusi. Sahra è una donna somala scappata dalla guerra che, alla ricerca di un futuro migliore, si stabilisce in Italia. Il racconto affronta una tematica molto delicata, quella dell’infibulazione di cui Sahra è diretta testimone.

In foto Francesca Zuchi autrice del racconto vincitore per “Scriviamo a colori” e Sahra, la tata nigeriana che ha ispirato il personaggio del racconto

“Nonostante il racconto sia semi-autobiografico mi sono comunque dovuta informare molto, mi sono documentata attraverso letture e testimonianze di altre donne” racconta Francesca Zuchi, autrice del racconto. Francesca è venuta a conoscenza del concorso letterario grazie al fratello Alessandro, anche lui finalista del Premio dedicato alle scuole superiori. “Mia madre mi ha raccontato di Sahra, ricordo che per lei ero come una figlia e lei per me come una mamma. Anche se veniva da un altro continente, un mondo del tutto lontano dal mio, è riuscita a trasmettermi tanto amore”. Francesca pensa che a scuola l’immigrazione sia un tema abbastanza discusso perché oltre a leggere alcuni libri sull’argomento vengono organizzati anche degli incontri.

La storia di Bashir, un viaggio verso la libertà

Un viaggio, le onde violente del mare e tanti pensieri: così inizia la storia di Bashir, giovane somalo in fuga da un Paese nel quale non è possibile vivere liberamente il proprio orientamento sessuale. Il protagonista del racconto aveva tanti sogni, a partire dal progettare il futuro con il proprio compagno. E poi c’erano da un lato la premura e il sostegno della madre, dall’altro gli avvertimenti del padre preoccupato: “Articolo 409. Te lo spiego in breve. L’omosessualità è un reato. Rischi il carcere o peggio la pena di morte. Io e tua madre siamo molto in pensiero per te”. Ma nonostante le ammonizioni, Bashir tenterà di manifestare il proprio dissenso e ne pagherà, ingiustamente, le conseguenze.

Maria Alexandra, autrice del racconto, ha affrontato un tema del quale non sapeva molto e per il quale si è dovuta documentare. “Sono venuta a conoscenza del Premio grazie ad un’insegnate che ce ne ha parlato. In classe siamo partiti dalla lettura di “Io sono con te. Storia di Brigitte” di Melania Mazzucco, dopodiché ho iniziato a fare delle ricerche da sola”. Ha spiegato Maria Alexandra, ancora emozionata e incredula per la vittoria. “Ho letto molto della Somalia, ho fatto una ricerca sui nomi propri più comuni”. Per Maria Alexandra il messaggio nascosto tra le righe del proprio racconto è l’importanza dell’amore, in senso ampio, e affrontando il tema dell’omosessualità ha voluto mettere in luce quanto “spesso, diamo per scontate alcune libertà per le quali in altri Paesi del mondo le persone corrono dei rischi”. Anche secondo lei a scuola si parla a sufficienza di immigrazione  anzi, “quando succedde qualcosa discutiamo i fatti in classe”.

I Premi letterari di Astalli: confronto con le edizioni precedenti

in foto: la locandina della premiazione dei Premi di scrittura “La scrittura non va in asilio” e “Scriviamo un mondo a colori”.

Alle edizioni di quest’anno hanno partecipato oltre 200 racconti, pochi rispetto ai 400 circa degli anni precedenti, un dato che può essere spiegato dall’incombenza del lockdown a fronte dell’emergenza sanitaria. “Nei racconti dei ragazzi c’è tanto mare, tanto viaggio con i barconi. Gli studenti sono sicuramente più attenti e sollecitati rispetto a ciò che succede intorno a loro, rispetto alle condizioni di migranti e rifugiati” ha aggiunto Francesca Cuomo del Centro Astalli. “I ragazzi e le ragazze hanno iniziato a trattare temi complessi, come l’infibulazione nel caso di “Cara Sahra”, cosa che non era ancora avvenuta prima. Inoltre, si nota sempre uno sforzo nel provare a mettersi nei panni dei rifugiati, magari della loro età”. Elementi che fanno ben sperare, “perché ciò che ci restituiscono è sia frutto dei progetti didattici che della loro sensibilità”. Tutti i racconti, sia i finalisti di quest’anno che delle edizioni precendeti, sono fruibili sulla pagina online dedicata.

I vincitori e la giuria alla quale partecipa Piuculture

Sul podio di “Scriviamo a colori”, dopo la vincitrice, si sono posizionate Francesca Maria Nannerini al secondo posto, Arianna Marcucci e Sofia Tofani ex aequo al terzo posto. Vincitori dei premi di “La scrittura non va in vacanza” sono Giulia Rinaldi, Andrea Meduri, Matilde Meloni, Carola Romani, Maria Martina Floarea, Valentina Chieppa, Enrico Baccarini, Loris Marsala, Alessandro Zuchi e una menzione speciale della giuria è andata a Elisa Fraschetti Giolito.

I finalisti sono stati selezionati da una giuria diversa per ogni premio: per le scuole medie un rifugiato del progetto “Finestre”, un testimone del progetto “Incontri”, un insegnante, una giornalista della redazione di Piuculture e due membri della Fondazione Centro Astalli; invece, per le scuole superiori due scrittori, due giornalisti, un insegnante, un rappresentate di un’organizzazione umanitaria, un rappresentante di una casa editrice, un rifugiato del progetto “Finestre” e un testimone del progetto “Incontri”.

Giada Stallone
(29 ottobre 2020)

 

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