Inclusione scolastica: II Municipio contro le povertà educative

inclusione scolastica
Foto Pixabay

Povertà educative e povertà materiali procedono di pari passo verso uno stesso esito: la scarsa inclusione degli alunni più svantaggiati nelle scuole italiane. Mai come a partire da marzo 2020, con l’esperienza della DAD, questa correlazione si è mostrata così evidente. Il complesso bilanciamento tra esigenze educative e l’adozione di misure a contrasto del contagio ha caratterizzato in modo significativo l’anno scolastico che si è concluso a giugno e, in misura differente, quello che si è aperto a settembre, incrementando vecchie e nuove disparità.

Inclusione e contrasto all’abbandono scolastico

La difficoltà nel riscontrare un nesso tra la sfera didattico-educativa e le condizioni socio-economiche di partenza si riflette nella scarsa sinergia che intercorre tra servizi educativi e servizi sociali. Proprio partendo da questa considerazione il II Municipio ha lanciato lo scorso maggio il bando Italy School Bus, vinto dall’associazione Piuculture, allo scopo di fronteggiare le povertà educative, legate a povertà materiali o a scarsa inclusione, degli alunni stranieri presenti nelle scuole del territorio. “L’idea che è alla base del progetto Italy School Bus è maturata, in realtà, in un periodo precedente allo scoppio della pandemia. Si è trattato piuttosto di un percorso di lunga durata, che è culminato nell’incontro organizzato lo scorso anno dal II Municipio e da Piuculture, in cui sono emerse due grandi tematiche: promozione dell’inclusione scolastica e contrasto all’abbandono scolastico, specialmente in età adolescenziale”, spiega l’assessore alle Politiche Sociali del II Municipio Carla Fermariello. “Con lo scoppio della pandemia queste due questioni hanno assunto dimensioni rilevanti. Noi abbiamo deciso di affrontarle pubblicando due bandi: il progetto Italy School Bus, vinto da Piuculture, che è finalizzato a promuovere l’inclusione scolastica per gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado; il progetto On the road, vinto dall’Associazione 1-2-3 Stella, che mira invece a contrastare fenomeni dell’abbandono scolastico e dell’isolamento sociale tra i giovani di un’età compresa tra i 13 e i 21 anni.”

Servizi sociali e servizi educativi in sinergia

L’emergenza sanitaria ha costretto le scuole a uno sforzo enorme, cioè alla totale rimodulazione dell’attività didattica nell’arco di poche settimane. I primi a farne le spese, come spesso avviene nelle situazioni di emergenza, sono stati i soggetti più fragili, come gli alunni con un gap linguistico e didattico di partenza, che lo stop delle lezioni non ha fatto che incrementare.
Sforzi altrettanto ingenti hanno dovuto affrontare i servizi sociali, alle prese con situazioni di povertà estrema del tutto inaspettate. “L’offerta di un supporto didattico ma anche sociale specifico per ogni singolo alunno bisognoso, che è alla base del progetto Italy School Bus, ha fatto emergere situazioni di povertà che rischiavano di non venire altrimenti alla luce. L’organizzazione degli assetti amministrativi, anche in ambito sociale, tende sempre alla creazione di campi separati: da qui il rischio di non porre adeguata attenzione all’interrelazione delle problematiche. Il legame che si è creato tra servizi sociali e terzo settore in questi ultimi mesi è, in questo senso, un’esperienza che va a tutti i costi preservata. Il terzo settore ha mostrato di saper affrontare con grande disciplina il principio di sussidiarietà e ha saputo agire in un’ottica di rete. Il Municipio con i suoi servizi sociali, d’altronde, ha voluto fin da subito assumere un ruolo di guida rispetto alle azioni da intraprendere, basandosi sulla Legge 328/2000 che fornisce istruzioni molto precise su come si governa la crisi sociale.”

Dalla logica del progetto a quella del servizio

L’analisi dei bisogni concreti e reali del territorio è un elemento fondamentale per la realizzazione di progetti che sappiano veramente essere efficaci nel loro impatto sociale. “Siamo stati molto orgogliosi di essere riusciti in piena pandemia a far uscire due bandi così importanti. In realtà dobbiamo mirare a far sì che si passi dalla logica del progetto, a scadenza e relativamente meno impegnativo in termini di realizzazione, a quella del servizio di lunga durata. I cittadini hanno infatti diritto a vedersi erogare dei servizi, che nascano dalla constatazione di bisogni reali, concreti e visibili. La continuità e la sostenibilità economica sono i fattori cardine su cui si gioca la distinzione tra progetto e servizio. Ma sono anche due funzioni che spettano alla politica, nel senso migliore del termine.”

Silvia Proietti
(03 febbraio 2021)

Leggi anche: