“L’estate sta finendo e un anno se ne va”, cantavano i Righeira nel 2002. Con la fine dell’estate riprende a pieno ritmo la routine quotidiana, fatta di impegni, scadenze, ritmi frenetici e via di seguito. Per molti di noi, nelle rare pause dai ritmi quotidiani, si affaccia lo spettro dell’apatia, vera e propria cifra di questi tempi.
Proprio per cercare di comprendere e analizzare questo complesso stato d’animo la Redazione propone l’ascolto della storia di Irene, l’ultimo dei tre episodi che compongono il podcast realizzato dai MSNA e i loro coetani italiani protagonisti del progetto Niente Paura, il laboratorio di scrittura, audio, video e fotografia realizzato da Piuculture e finanziato dall’8×1000 della Chiesa Valdese.
L’apatia: emozione o problema?
Ma cos’è esattamente l’apatia, questo strano stato d’animo tanto evocato quanto misterioso? “L’apatia è qualcosa che vivo spesso e che tendo ad affrontare non come un problema ma come un sentimento come gli altri”, racconta Anastasia che ha ragionato con Irene proprio su questo tema. “Secondo me non è altro, in fondo, che un modo per proteggersi dal mondo esterno, per prendersi una pausa e tornare a fare un po’ di ordine all’interno di sé stessi.”
Anche Francesco, come Anastasia, pensa che l’apatia sia uno stato d’animo che non va demonizzato, ma accettato con tutte le sue implicazioni. “Pur essendo un ragazzo tendenzialmente solare e positivo credo di aver vissuto, come tutti, dei momenti di apatia. Il problema secondo me è che spesso non riusciamo a riconoscere questo sentimento, non sappiamo dargli un nome e siamo portati a credere di essere sbagliati”.
Il racconto di Irene
Senza svelare troppo, proviamo a scoprire chi è Irene, la protagonista di questo episodio. “Dal suo racconto emerge l’immagine di una ragazza forte, che riesce a farsi spazio nel futuro a testa alta non lasciandosi sopraffare dalle difficoltà”, spiega Anastasia “La storia di Irene mi ha colpito fin da subito perché l’ho trovata molto affine, nelle sue parole ho ritrovato molto di me. Parlare con Irene mi ha aiutato a capire che ci sono altre persone che provano questo stesso sentimento e mi ha fatto sentire meno sola. Il racconto della progressiva accettazione dei momenti di apatia mi ha fatto pensare che non esistano emozioni giuste o sbagliate, ma un universo emotivo ricco di sfumature che non va nascosto ma vissuto. Il suo è sicuramente un bel messaggio.”
Perché ascoltare questo episodio?
“Perché grazie a Irene riusciamo ad analizzare in profondità questo stato d’animo”, risponde senza esitazione Francesco.
La storia di Irene può assumere, secondo Anastasia, anche un valore catartico. “È una storia che vale la pena di essere ascoltata da chi ha bisogno di sentire che non è solo, che quello che prova o ha provato è uno stato d’animo passeggero che ha una soluzione. Ma può essere anche un aiuto per chi ha bisogno di trovare il coraggio di esprimere le proprie emozioni, senza vergogna o esitazione.”
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Silvia Proietti
(25 agosto 2021)
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