Ignavia – Gaza: Chi difende il Diritto Internazionale?

La distruzione di Gaza continua in aperta violazione del Diritto Internazionale, già indebolito per la mancanza di una politica internazionale che lo rispetti.

Rafah - Striscia di Gaza. Fonte ISPI
Rafah – Striscia di Gaza. Fonte ISPI

La Corte Penale Internazionale (maggio 2025) aveva emesso dei mandati di cattura per crimini di guerra e contro l’umanità commessi dal capo del governo israeliano e dai capi di Hamas a Gaza, dopo che già nel gennaio 2024 aveva ordinato agli Stati di intraprendere azioni contro atti di genocidio. Mai eseguiti!
Mentre tra il 7 e il 11 luglio si tenevano incontri a Whashington e a Doha per concludere trattative e si dichiarava una tregua, i razzi israeliani uccidevano civili e bambini a Gaza. In dispregio del Diritto e della evidenza dei fatti della realtà, gli USA continuano a sostenere Israele e a fornire armi. E l’Europa continua a fare accordi per nuovi aiuti umanitari, che però non riescono ad arrivare alla popolazione di Gaza e Cisgiordania, e scrive ipotesi di sanzioni a Israele che i vari ministri degli Esteri dovranno approvare. Intanto perdura quello che nel 2006 lo storico israeliano I. Pappè definiva “incremental genocide”.

L’angelo della storia vola sempre più veloce dando le spalle al futuro, indicando la crisi profonda della democrazia liberale. Ne è riprova la decisione, annunciata in un comunicato stampa del 9 luglio, del dipartimento di Stato americano di imporre sanzioni a Francesca Albanese, Relatrice speciale ONU sui diritti umani nel territorio palestinese occupato, con l’accusa di antisemitismo, sostegno al terrorismo, disprezzo per l’Occidente.

Nel suo libro Quando il mondo dorme. Storie, parole e ferite dalla Palestina la giurista italiana ha raccolto 9 storie di palestinesi. La bambina Hind Rajab, uccisa a Gaza sotto i bombardamenti a soli sei anni: la sua breve vita ci ricorda quanto sia fragile l’infanzia in un luogo dove i bambini non hanno alcuna protezione; il chirurgo Ghassan, che ha operato sotto le bombe, spiega che la crudeltà del genocidio è parte integrante del progetto imperialista occidentale in quell’area; l’artista Malak, dalle cui opere è tratta l’illustrazione della copertina del libro, esule a Londra perché a Gaza non le era consentito lavorare; il professore italo-israeliano Alon Confino che ricostruisce la storia della Palestina. E altre storie ancora.
Nell’introduzione la Albanese scrive: “L’orrore di Gaza è senza precedenti, Israele sta scrivendo una delle pagine più nere della storia, paragonabile ai genocidi del passato”. Lo scopo di questo libro è far conoscere la realtà palestinese e chi la abita, ma soprattutto sollecitare una presa di coscienza: “la conoscenza rappresenta la migliore difesa contro la manipolazione, lo sfruttamento e l’inganno; e l’azione dovrebbe scaturirne in modo naturale”. Esiste una possibilità salvifica per palestinesi e israeliani? La risposta che si dà è: “credo nella possibilità di ritrovarsi insieme come famiglia umana, riscoprendo il vero e profondo significato della solidarietà”.

Luciana Scarcia
13 luglio 2025

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