Agenda Rom, per un impegno reale ed un cambiamento di orizzonti

I numeri. Secondo i dati del Consiglio d’Europa che monitora numericamente la presenza dei rom, in Italia questa sarebbe di 170 -180.000, ovvero lo 0.23% della popolazione. Dato confermato dalla presenza sul territorio per la città di Roma, secondo quanto comunicato dall’amministrazione comunale, nella quale si troverebbero circa 7000 presenze, ovvero lo 0,24% dell’intera popolazione, una delle percentuali più basse d’Europa.

Agenda Rom. Con lo scopo d’invertire le politiche sinora adottate verso i rom e i sinti presenti in Italia, il 22 gennaio 2013, alle ore 14 preso la sede dell’FNSI di Corso Vittorio Emanuele 349, Roma, è stata presentata l’Agenda Rom, una carta d’intenti articolata in sei punti, da realizzarsi in 5 anni, che vuole richiamare in particolare l’attenzione dei candidati alla guida di Roma e provincia, ma anche del paese tutto. Il documento è stato sottoscritto da 40 intellettuali romani, dalla Federazione Roma e Sinti Insieme e dalla Federazione Romanì, che rappresentano 44 associazioni rom e sinti.

Politiche fallimentari. “Risale al 1994 il primo piano nomadi, con l’allora sindaco Rutelli”, ricorda Carlo Stasolla – presidente dell’Associazione Articolo 21 Luglio –  “in questi 18 sono stati spesi circa 120 milioni di euro, ed il problema permane”. Il nucleo centrale dell’agenda riguarda il riconoscimento del diritto all’alloggio adeguato che vada oltre il campo anche perché questo, sottolinea Ulderico Daniele – ricercatore presso l’Osservatorio sul Razzismo e le diversità “M.G. Favara, Università Roma Tre – “è uno strumento di controllo e risponde, in campagna elettorale, alle mere esigenze di propaganda. Inoltre i campi sono un’invenzione delle istituzioni, non l’aspirazione dei rom, pertanto non possono essere la soluzione”.

Famiglia e democrazia. È necessario valutare la situazione nella sua complessità, rivolgendosi direttamente al nucleo familiare rom nella sua interezza ed affrontando le difficoltà per favorirne l’inclusione sociale. Ecco dunque che l’Agenda vuole essere un decisivo cambiamento, rispetto anche a quanto denuncia Stasolla “dal 2000 in poi il comune di Roma ha avuto dei rappresentanti rom autoproclamatisi tali, l’inversione di rotta diventa urgente e necessaria” anche per andare oltre l’approccio di natura emergenziale mirando finalmente alla risoluzione del problema.

Prossimo appuntamento. Numerosi gli intervenuti all’incontro, tra i quali candidati d’ogni parte politica, è in particolare a loro che si rivolge Stasolla, chiosando alla fine “in campagna elettorale sono tutti disponibili ad ascoltare. Ma noi chiederemo anche un impegno formale a chi vorrà sottoscrivere l’Agenda”. L’appuntamento è a ridosso delle elezioni, quando tali intenzioni verranno rese note e i cittadini potranno scegliere, magari più consapevolmente, a chi dare il loro voto.

Piera Francesca Mastantuono

(24/01/2013)