“Una società come la nostra è già conflittuale: dobbiamo cercare di non aggiungere problemi inutili”. Il Moderatore Bernardini lascia il campo dell’impegno pastorale per affondare le mani in problemi che riguardano tutta la società laica. Parla dei CIE, contro cui la chiesa valdese ha espresso apertamente posizioni di dissenso, evidenziandone i limiti: “sono inefficaci e dannosi”, afferma Bernardini, che al momento dell’intervista è di ritorno da due giorni di viaggio a Lampedusa: “questo grado di militarizzazione e di burocrazia è inadeguato: un conto è regolare i flussi, un conto criminalizzare i migranti e parlare di clandestinità”. Ancora una volta, la creazione di un corridoio europeo potrebbe essere una soluzione almeno parziale: “Molti dei migranti della primavera araba del 2011 sono riusciti a raggiungere la Svezia e a stabilirsi lì”, ricorda Bernardini, riportando il discorso sull’impegno comune di tutti i paesi europei nel trovare una soluzione all’attuale legislazione, che blocca di fatto i migranti in Italia anche quando il paese di destinazione sarebbe molto più a nord. Certo è che l’inadeguatezza dei CIE è questione antica, segnalata non solo dall’incontro Mai più CIE organizzato dagli studenti della Sapienza o dalla manifestazione del 15 febbraio a Ponte Galeria, ma anche da chi nei CIE ci lavora, come Suor Eugenia Bonetti.
L’impegno sul fronte laico nella Capitale non è inferiore: oggi la comunità valdese di Roma collabora con il Centro Astalli, per l’aiuto ai migranti e ai rifugiati, ed in passato “ha ospitato i migranti della primavera araba”. Nel tempio di Via IV Novembre – il primo fondato a Roma e frequentato da una comunità francofona africana e malgascia da ventisei anni – si organizzano diverse attività. “Abbiamo una scuola di italiano e di inglese per i richiedenti asilo. Poi il lunedì pomeriggio organizziamo gruppi di ascolto, e offriamo merenda e vestiti puliti. Partecipano tanti immigrati, ma il numero degli italiani sta crescendo” racconta il Pastore Emanuele Fiume, che garantisce sostegno ai migranti e culti in italiano e in francese.
Volgendo invece lo sguardo al dialogo interreligioso, c’è un punto su cui il Moderatore si è impegnato in prima persona: l’assistenza religiosa negli ospedali, al momento a solo appannaggio della chiesa cattolica: “il Ministro Balduzzi aveva creato una commissione per la valutazione della nostra istanza, ma con il cambio di governo tutto si è arenato”, racconta Bernardini, che punta al riconoscimento di un diritto non solo per la sua comunità ma per tutte le fedi religiose, oggi non tutelate: “entrare al di fuori dell’orario delle visite non è sempre permesso, e spiegare al personale qual è il mio ruolo e perché sono lì non è così immediato”, racconta il Moderatore. A Ferrara, Torino e Milano sono state comunque fondate delle commissioni, e anche Roma nel suo piccolo si sta mobilitando.
Il Pastore della chiesa valdese di Piazza Cavour, Antonio Adamo, conosce bene la questione: “abbiamo fatto un accordo con il Santo Spirito e il San Camillo-Forlanini per garantire l’assistenza religiosa ai pazienti”, racconta: “ho dei contatti che mi avvisano quando è richiesto il mio intervento”. Ma si agisce anche in rete: “se mi viene richiesto di individuare, ad esempio, una persona di fede valdese che conosca il russo, mi attivo tra i miei contatti per trovare qualcuno che abbia queste caratteristiche”, racconta Adamo. Ma le altre fedi? Non sempre sono tutelate. Per questo nel 1998 era nato il Tavolo Interreligioso, “chiuso per mancanza di fondi” – come ricorda Adamo – dall’Amministrazione Alemanno e non ancora riaperto. Lo scopo? La “pubblicazione di fascicoli da distribuire negli ospedali per informare il personale sulle esigenze dei pazienti dettate dalle loro fedi religiose…si pensi alle restrizioni alimentari, ad esempio”, ma anche l’introduzione del dialogo interreligioso nelle scuole, tramite incontri organizzati con l’aiuto dell’Assessore Delegato ed opuscoli informativi sui principi alla base dei vari culti.
Un impegno, questo, di cui in una città come Roma non è possibile fare a meno. Perché, come ha affermato il Moderatore Bernardini nel suo discorso il giorno della cerimonia per i cento anni del tempio di Piazza Cavour, quella dei valdesi è una “dissidenza religiosa in un paese dove si fa continuamente finta che gli altri non esistano”.
Leggi anche l’intervista al Moderatore Eugenio Bernardini sul progetto di pastorale interculturale “Essere chiesa insieme”
Veronica Adriani
18 febbraio 2014
Leggi anche…Educare al dialogo interreligioso dalla scuola primariaIl coraggio della speranza: dialogo tra musulmani e cristianiRamadan è condivisione tra i popoliPasqua ortodossa: purificare i corpi e lo spiritoL’intesa Stato ed induismo, uno strumento di conoscenza