Giornata della lingua madre: celebrazioni a distanza e non solo

Ti chiedo che faresti tu/se avessi in bocca due lingue,/e ne perdessi una, la prima, la materna,/mentre l’altra, la straniera,/fosse ancora sconosciuta. (In cerca della lingua, di Sujata Bhatt). Sushmita Sultana, direttrice della scuola di canto, danza e lingua bengalese per bambini Sanchary Sangeetayan, è da anni l’instancabile promotrice di festeggiamenti in onore della Giornata della Lingua Madre a Roma. La ricorrenza, istituita dall’Unesco nel 1999 per promuovere la diversità linguistica e culturale e il multilinguismo è molto sentita dalla comunità bangladese, ma quest’anno è stata celebrata a distanza a causa delle restrizioni dovute alla pandemia.

Il coro Sanchary Sangeetayan

“Quest’anno per la prima volta il coro di bambini non si è potuto esibire dal vivo per le celebrazioni che ogni anno organizziamo insieme ad Asinitas”, racconta “A partire dallo scoppio della pandemia, d’altronde, abbiamo dovuto sospendere le lezioni di canto in presenza e intraprendere quelle a distanza. È stata un’esperienza veramente strana, perché è quasi impossibile gestire un coro su una piattaforma online, a maggior ragione se si tratta di bambini. Per fortuna i genitori sono spesso intervenuti direttamente a darci una mano, per aiutare i figli a non perdere l’esercizio con la musica”.
La partecipazione al video di Asinitas che celebra la Giornata e il multilinguismo è stata l’occasione per potersi incontrare di nuovo di persona. “Finalmente qualche settimana fa abbiamo ripreso le prove in presenza: è stato veramente emozionante tornare a dirigere i miei bambini dal vivo, è stato un po’ come un festeggiamento anticipato”.

I festeggiamenti della comunità bangladese

La comunità bangladese ha potuto festeggiare a distanza con una due giorni di eventi online promossa dall’ambasciata del Bangladesh a Roma, cui hanno preso parte anche i bambini della scuola Sanchary Sangeetayan cantando la canzone Amar Vaiyer Rokte Rangano Ekushey February. A Largo Preneste, inoltre, molte persone della comunità si sono recate in piazza per portare fiori e omaggi sotto l’istallazione temporanea di Shaheed Minar, il monumento nazionale in ricordo degli attivisti bengalesi uccisi il 21 febbraio 1952 dalle autorità pakistane perché manifestavano per il riconoscimento della lingua bangla, allestito dall’associazione Brihottor Dhaka Somiti.

Il multilinguismo e il mondo della scuola

La promozione del multilinguismo per l’inclusione nel mondo dell’istruzione e della società è stato il tema delle celebrazioni di quest’anno. Sushmita, arrivata in Italia da adulta, si è trovata di colpo ad abbandonare la propria lingua e a sperimentare il senso di impotenza di fronte ad una lingua nuova e sconosciuta, che sembra inaccessibile. “Mi ricordo benissimo la grande difficoltà che ho provato i primi tempi quando sono arrivata in Italia. Mi ci è voluto del tempo per imparare questa nuova lingua, ma ero consapevole di dover fare in fretta perché la mia lingua era diventata di colpo inservibile. I bambini che nascono in Italia da genitori stranieri, invece, imparano direttamente l’italiano a scuola ma rischiano di perdere il contatto con la lingua di origine. In molti casi le famiglie provenienti dal Bangladesh scelgono di parlare in lingua bangla a casa, così i bambini riescono a parlare e comprendere la lingua dei genitori, anche se non a scriverla. Io credo che sia importante preservare questo patrimonio, perché la lingua è veicolo di cultura. Se i genitori insegnano ai bambini a parlare la lingua di origine, inoltre, spesso sono i figli che vanno a scuola ad insegnare l’italiano ai genitori. Ed ecco qui che il multilinguismo si sviluppa in famiglia e in maniera naturale”.

Il multilinguismo nelle scuole di italiano per stranieri

Il riconoscimento dell’importanza del multilinguismo è un tema che si sta facendo spazio anche all’interno di numerose scuole di italiano per stranieri, a Roma e non solo. “La lingua madre è un’importante fonte di ricchezza anche per chi sta apprendendo una nuova lingua lontano dal paese di origine. Siamo convinti che valorizzare la lingua e
la cultura d’origine possa restituire ai bambini e ai ragazzi di seconda generazione la
ricchezza delle loro appartenenze culturali, contribuire a far dialogare il mondo familiare con quello scolastico e sociale e sostenerli nella propria costruzione identitaria nel momento cruciale della crescita.” spiega Federica di Asinitas “Oltre a corsi di canto, lingua e danza bengalese la nostra associazione ha attivato da anni un corso di arabo per bambini. Dal 2019 le scuole di lingua madre e alcuni percorsi di inclusione sociolinguistica sono sostenuti dal progetto Doors – Porte aperte al Desiderio come OppOrtuinità di Rigenerazione Sociale, selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del fondo per il contrasto alla povertà educativa. Le lingue madri sono infatti una vera e propria risorsa che è importante restituire all’esterno, nel quartiere, sotto forma di narrazioni, eventi, occasioni di socialità aperti al territorio.  D’altronde il nostro quartiere, Torpignattara, è un laboratorio di convivenza interculturale a cielo aperto. Narramondi, laboratorio di fiabe e racconti in tutte le lingue del mondo, si propone proprio di condividere questa bellezza.”

Silvia Proietti
(24 febbraio 2021)

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