La presenza dei migranti nella città di Roma: il rapporto

Pubblicata la V edizione del rapporto La presenza dei migranti nelle Città metropolitane, curato dalla Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con ANPAL Servizi S.p.a. Suddiviso in 9 monografie dedicate ad altrettante città metropolitane italiane, rappresenta uno strumento fondamentale per analizzare il fenomeno migratorio nella sua dimensione territoriale.

la presenza dei migranti
Foto di Ilaria Moretti per Piuculture

Roma: molti i soggiornanti regolari, pochi i residenti

Roma è la seconda città per numero di stranieri non comunitari regolarmente soggiornanti, cioè titolari di un permesso di soggiorno regolare (9,3%), preceduta soltanto da Milano. Scende invece al quarto posto, con il 7,4% per numero di non comunitari residenti, cioè cittadini extra UE iscritti in anagrafe.
Questo significa che nella Capitale, per quanto elevate, le possibilità di concreto inserimento socio-economico per gli stranieri, che trova espressione nell’atto di iscrizione all’anagrafe comunale, continuano ad essere inferiori rispetto ad altre città come Milano, Firenze e Bologna.
Lo scarto tra regolarmente soggiornanti e residenti, che in termini assoluti si traduce in 14.851 unità, rende conto del problema del mancato accesso ai servizi fondamentali garantiti dall’iscrizione anagrafica.

Nell’area metropolitana di Roma, inoltre, la distribuzione dei cittadini non comunitari residenti non è omogenea: supera il 7% a Pisoniano e Ponzano Romano (9,5%), Civitella San Paolo, Roma, Mentana, Anzio, Fiano Romano, Montorio Romano e Morlupo. E’ invece inferiore al 7% in tutti gli altri comuni dell’area metropolitana.
Le prime comunità extra UE regolarmente soggiornanti, tutte asiatiche, coprono un terzo delle presenze e sono:

  • 🇵🇭 filippini, 12,5%;
  • 🇧🇩 bangladesi, 11,6%;
  • 🇨🇳 cinesi, 6,8%.

Roma ospita inoltre il 26,3% del totale dei cittadini bangladesi presenti sul territorio nazionale, rappresentando la prima meta per gli appartenenti a questa comunità.

Poche famiglie: una stabilizzazione a rilento

Un altro dato che dà conto dell’effettivo grado di stabilizzazione e radicamento della componente straniera regolarmente soggiornante su un territorio è quello relativo alla presenza dei nuclei familiari, analizzati secondo i parametri dell’equilibrio tra componente maschile e femminile e numero di minori. Anche in quest’ultimo caso il dato romano si attesta su valori inferiori rispetto alla media nazionale, registrando una presenza di minori extra UE pari al 16,2% contro 22% nazionale.

Se l’equilibrio di genere sembra raggiunto – 50,8% di uomini e 49,2% di donne – ad un’analisi più approfondita si scopre che le principali comunità di provenienza delle due categorie non coincidono, ma finiscono per portare a un effetto di bilanciamento. Sono a netta prevalenza maschile comunità come la bangladese, l’egiziana e l’indiana, mentre a prevalenza femminile sono la comunità ucraina, moldava, peruviana e filippina. Si delinea così un quadro caratterizzato da una migrazione principalmente non familiare, ma fortemente vincolato ad esigenze lavorative.

Questo dato, unito alla minore incidenza dei permessi lungosoggiornanti (58,6%) rispetto alla media nazionale (63,1%) è indice di un processo di stabilizzazione che procede ancora a rilento. Un’inversione di tendenza, tuttavia, sembra essere rappresentata dal maggior numero di rinnovo di permessi di soggiorno per motivi familiari al 1° gennaio 200, il 42,4% rispetto al 26,8% per motivi di lavoro.

I minori stranieri a Roma

A Roma vivono pochi minori stranieri extra UE rispetto alla media nazionale. La bassa incidenza dei minori all’interno della comunità extra UE, 54.787 minori su una popolazione di 794.618 regolarmente soggiornanti, è un ulteriore indice di scarso radicamento e presenza di nuclei familiari.
I pochi minori stranieri che vivono nella Capitale fanno registrare anche un minor tasso di inserimento scolastico rispetto alla media nazionale: sono 40 131 coloro che risultano regolarmente iscritti a scuola, il 73,2% rispetto all’86,7% nazionale. Questo significa che 14.656 minori regolarmente soggiornanti a Roma non frequentano alcuna scuola, sia per vincoli anagrafici ma non di rado per difficoltà legate all’inserimento scolastico, come l’allarmante fenomeno dei respingimenti scolastici degli alunni neoarrivati.
La distribuzione degli alunni non comunitari all’interno del percorso scolastico sul territorio capitolino è piuttosto omogenea: il 35,7% degli alunni non comunitari frequenta la scuola primaria, il 25% la scuola secondaria di secondo grado, il 21% la secondaria di primo grado, mentre il 18,3% la scuola di infanzia.

All’interno della popolazione minore non comunitaria rientra la categoria estremamente fragile dei MSNA, Minori Stranieri Non Accompagnati, inseriti in percorsi di accoglienza. Nell’area metropolitana di Roma Capitale al 1° gennaio 2020 ne sono stati ospitati 292, il 4,1% del totale dei MSNA accolti sul territorio italiano, nella maggior parte dei casi provenienti da Egitto (31,2%) e Bangladesh (22%).


Leggi qui il rapporto completo relativo alla Città Metropolitana di Roma Capitale


Silvia Proietti
(20 ottobre 2021)

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