FRONTIERA – Luogo di incontro o barriera dei nazionalismi?

Che significato ha oggi per noi europei la frontiera? Luogo di attraversamento e incontro tra diversità oppure barriera custodita militarmente per marcare appartenenza da una parte e esclusione dall’altra?

Reticolati lungo una frontiera. Fonte contropiano.org
Reticolati lungo una frontiera. Fonte contropiano.org

La frontiera è “un termometro del mondo”, scriveva nel 2017 Leogrande nel libro La frontiera, termometro che oggi misura la minaccia di una guerra di cui non si riesce a vedere la fine, e che da anni lungo i confini italiani e europei, dove arrivano i flussi migratori, registra il fallimento della politica europea di esternalizzazione dei confini per bloccare gli ingressi ai migranti.
Ai confini tra Grecia e Turchia, al Nord-Est e al Nord-Ovest dell’Italia, e nel Mediterraneo transitano, vivono e muoiono giovani, famiglie, bambini che fuggono da zone di guerra e sofferenza; qua si produce una parte del PIL degli Stati che accolgono, tra servizi, personale, strutture ecc. E qua si ha modo di capire anche il destino dell’Europa: quella dei popoli, della libertà, del benessere, secondo quanto auspicato da Altiero Spinelli, oppure della difesa del proprio angolo comodo (finché dura) contro il resto del mondo?
Da tempo il manifestarsi di nazionalismi e populismi ha impedito la collaborazione fra i Governi europei ai fini di un comune interesse. I nazionalismi avranno vita breve, come scrive Parag Khanna nel libro Il movimento del mondo, Fazi 2021, perché sono incompetenti a governare il presente, in cui le divisioni vere sono dentro gli Stati: tra ricchi e poveri, tra città e campagne, tra vecchi e giovani. Intanto, però, hanno presa su fette di popolazione che soffrono degli effetti di una globalizzazione dominata solo dalle regole di mercato.
Oggi, con la guerra in Ucraina, siamo in una fase di passaggio che rende più chiari i termini delle scelte: se vogliamo un’Europa unita e pensiamo che i nazionalismi e sovranismi siano risposte semplificate e demagogiche a problemi complessi è necessario rivedere totalmente le politiche che hanno creato frontiere di disumanità.

Oltre al citato La frontiera di Leogrande, due libri ci aiutano a chiarire i concetti di Nazione/Nazionalismo e Patria. Il primo è di Filippo La Porta Alla mia patria ovunque essa sia, Gog 2020, in cui l’autore, contro la retorica nazionalista dell’identità, sostiene che l’essere umano ha bisogno di confini attorno a sé per riconoscere la realtà, ma intesi come diritto accessibile a tutti, non come appartenenza discriminatoria.
L’altro è Nazionalisti e patrioti, Laterza 2022, di Maurizio Viroli, secondo cui il nazionalismo è una minaccia per i sistemi liberali e democratici e apre la strada al totalitarismo, perché esalta gli interessi locali del più forte contro gli altri; mentre bisogna riscoprire il valore del patriottismo che storicamente ha sempre difeso gli ideali di libertà nel rispetto degli altri popoli.

Luciana Scarcia
(16 maggio 2022)

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