Cittadinanza

Elezioni regionali del Lazio 2013, i candidati di origine non italiana

FRANCOISE KANKINDI -Da quanto tempo vive in Italia? 21 anni - Da dove viene? Dal Rwanda - Che lavoro fa? Sono quadro alle Poste Italiane - Quali sono i problemi della sua comunità? Vera integrazione, la burocrazia che ci rimbalza da un ufficio all'altro per la normativa poco chiara, i permessi di soggiorno consegnati già scaduti con i rischio di finire rinchiusi nei CIE, i bambini che nascono qua senza diritto di cittadinanza, ecc... - Quali sono i 3 punti principali del suo programma? Il diritto di cittadinanza per i bambini che nascono in Italia, semplificazione normativa sui permessi di soggiorno(abolizione della Bossi-Fini), chiusura dei campi di "concentramento" CIE, più risorse alle scuole pubbliche che la Germini ha tolto con i tagli lineari, valorizzazione del lavoro degli immigrati e dei loro laudi contributi al PIL e Tasse, Diritto del voto amministrativo per chi risiede da 5 anni. - Perché ha scelto di candidarsi con questo partito? Ho accettato di candidarmi nella Lista Civica del Presidente Zingaretti per contribuire a migliorare la nostra società e impegnarmi in prima linea sulle problematiche dell'imigrazioni davvero mal governati a tutti i livelli. Jean-Leonard Touadi, Pd JEAN-LEONARD TOUADI Da quanto tempo vive in Italia? Dal 1979 Da dove viene? Dal Congo-Brazzaville Che lavoro fa? Giornalista e insegnante di Geografia dello sviluppo in Africa presso la facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Tor Vergata Quali sono i 3 punti principali del suo programma? Fare la differenza a cominciare dalla legalità, tanto come trasparenza amministrativa quanto battaglia al radicamento delle mafie; nella sanità potenziare i servizi territoriali per avvicinarli ai cittadini; promuovere diritti e opportunità per tutti; sviluppo sostenibile per fare del Lazio una regione verde; dare le chiavi ai ragazzi per riappropriarsi del loro futuro Perché ha scelto di candidarsi con questo partito? ho ceduto al fascino della sfida di impegnarmi proprio laddove la malapolitica e il malaffare hanno toccato il loro punto più basso: la regione Lazio. Hanno contribuito le motivazioni con cui Nicola Zingaretti ha presentato il suo Nuovo Inizio: la ricerca della buona politica e del buon governo. Abderrezak Ferdes (Pd), Hassan Marian Mohamed (Grande Sud) e Fidel Mbanga Bauna (Lista Civica per Storace), pur contatti, non hanno risposto per tempo

Bato Bato il programma radiofonico in lingua filippina

Si chiamano Yolie Abu, Linda Balmes, Egay Bonzon, e Ninfa Sanigan vivono in Italia da più di vent’anni e sono i conduttori di Bato Bato, il programma in tagalog in onda ogni domenica su Radio Onda Rossa alle nove del mattino.

Risposte locali ad un problema globale

“Il ruolo della politica centrale è importante, quello delle amministrazioni locali è fondamentale, perché i primi danno le regole, i secondi le mettono in atto e le gestiscono”, così Claudio Tosi della Onlus Cemea introduce il dibattito “Politiche d’immigrazione vs politiche per/con i migranti” tenutosi l’8 febbraio nella Sala Consiliare del VI Municipio Luigi Di Liegro. “Oltre a curare la rete tra comunità bisogna portare i ragionamenti fatti dal livello di indicazione a quello di legge”.Bando per le case popolari, apertura ai rom Il nuovo bando comunale per l’assegnazione degli alloggi popolari contiene un elemento che “va a sanare i precedenti, che escludevano i rom, la cui situazione di precarietà non era presa in considerazione”, interviene Fabrizio Massara della cooperativa sociale Ermes. È Stato inserito il criterio per cui la presenza temporanea in strutture di accoglienza procurata a titolo provvisorio da associazioni di volontariato preposte all’assistenza pubblica riconosciute ed autorizzate assicura un punteggio più alto nella graduatoria, dando maggiore speranza ad almeno 1500 dei 3600 rom presenti nella nostra città. Sono state così recepite dal Dipartimento politiche abitative di Roma Capitale le sollecitazioni espresse da tempo dall’Associazione 21 luglio. “Già molte famiglie hanno presentato domanda”, prosegue Massara, il cui lavoro con Ermes ha contato numerosi interventi nel villaggio attrezzato di Villa Gordiani, a partire dal 1999. “È un campo particolare, interno al tessuto sociale urbano. Gli abitanti si occupano personalmente della scolarizzazione dei figli. Noi con le borse lavoro siamo riusciti ad ottenere diversi inserimenti”, ma le azioni politiche vanno nella direzione opposta e finora non hanno avuto efficacia, “anche perché ogni giunta smantella il lavoro della precedente, con l’effetto di sovraffollare gli insediamenti, degradando le condizioni di vita”.“La crisi non è solo economica, ma anche una degenerazione delle istituzioni”, il commento preoccupato di Andrea Alzetta di Roma in Action, conosciuto anche come Tarzan. “Lasciando stare Alemanno, anche il modello veltroniano era escludente, si costruiva per il mercato ma mai per la popolazione”, con il risultato di avere complessi edilizi semivuoti. Più che di impianti nuovi, “magari fuori dal raccordo e senza collegamenti e servizi”, c’è bisogno di riutilizzare le case dei precedenti piani regolatori, “riaggiornando il target di utilizzatori, precari, migranti, giovani coppie, ridiscutendo i canoni di locazione. Si deve riconsiderare il concetto di welfare non come assistenza ai pezzenti, ma come rete, a partire dai trasporti pubblici, che possono migliorare viabilità e inquinamento”. Il terzo settore copre spesso le falle della politica, ma non può essere la regola, “è come nascondere la polvere sotto il tappeto. Se la legalità è quella che nega l’accesso ai diritti allora non ci piace, serve solo per mantenere lo status quo”.Tempo di concretezza Sui temi dell’immigrazione sono stati fatti molti convegni, “anche troppi”, ammette Jean Leonard Touadì, candidato capolista del Pd alle prossime regionali del Lazio, “ed è difficile aggiungere qualcosa sul cambiamento socio-economico”. Una delle richieste fatte al centrosinistra in caso di vittoria è di rivedere l’impianto legislativo, dalla Bossi-Fini al Pacchetto Sicurezza, “ma più che fare il tagliando vanno totalmente abolite, non vedo cosa ci sia di salvabile. Finora siamo stati anche troppo timidi”. Le opportunità della seconda parte di quest’ultima legislatura - il governo Monti per intenderci - sono state sprecate, “è stato istituito un ministero apposito per la cooperazione e l’integrazione, ma non ha rivisto nessuna legge o fatte di nuove come quella sulla cittadinanza”. Touadì vede comunque una nuova cultura, a partire dall’elezione di Pisapia a sindaco di Milano, nonostante la campagna massiccia della Lega, “forse ci siamo messi alle spalle quella fase”. Ma nei programmi degli schieramenti alla vigilia del voto non si parla più di politiche sulle migrazioni, “né come spettro, né per favorire la convivenza. Per le comunali dovranno tornare ad essere centrali, senza equivoci. Gli strumenti sono obsoleti, come la figura del consigliere aggiunto, anacronistica, non fotografa più la realtà urbana”.Urgenze espresse da Touadì che trovano l’ennesimo riscontro, in particolare sull’esigenza di passare allo ius soli, in Daniel Guebrè, nato “nemmeno a Roma, a Centocelle” da genitori eritrei nel 1981. Come molti suoi coetanei con la passione del calcio, era stato selezionato nella Rappresentativa del Lazio per sfidare i pari età delle altre regioni, salvo essere escluso quando è venuta alla luce la mancanza della cittadinanza. “A 14 anni ti senti discriminato, la domenica quando giocavo gli altri ragazzi in campo mi chiedevano se fossi stato mandato via dalla Rappresentativa perché nero, ovviamente negavo per non apparire diverso”. Problemi non minori negli spostamenti da minorenne, con trafile per visti e documenti all’ambasciata, “sono andato a trovare cugini in Inghilterra e Canada, loro acquisiscono la nazionalità alla nascita, ti fa capire quanto è stupida la legge attuale”.L’agricoltura come elemento di integrazione “Roma è ancora tra le città agricole più importanti ma non si valorizzano le potenzialità di terreni abbandonati, soggetti solo alla speculazione edilizia”, Carlo De Angelis del Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza del Lazio apre prospettive di impiego sottovalutate almeno nel territorio limitrofo all’Urbe. “Il nostro progetto è il loro recupero, insieme a chi voglia spendersi in un’attività diversa”. L’Unione Europea ha finanziato la nostra regione con oltre 700 milioni di euro attraverso il Piano di sviluppo rurale, supporto ad imprese nuove, già esistenti e all’agricoltura sociale, “si può lavorare all’interno di misure mirate alla coesione e si produrrebbero servizi per il territorio”. Una sostenibilità a km 0 che rilancerebbe anche i mercati rionali “sul punto di morire. Sono ragionamenti da fare anche in collaborazione con i servizi sociali”.Gabriele Santoro(11 febbraio 2013)

Migranti e rifugiati: come trovare casa

Nelle politica degli alloggi “la legislazione è carente per tutti, ma lo è in particolare per migranti e studenti. Il mercato non è calmierato”, Giulia Gori della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (Fcei),...

5 punti ai futuri parlamentari per un’Italia più aperta agli stranieri

Sta facendo il giro dello stivale la lettera con cui Mondita e CGIM chiedono alla futura classe politica nuove norme su 5 punti fondamentali: clandestinità, cittadinanza, voto, immigrazione, multiculturalità.

Il CIE di Ponte Galeria con gli occhi di Zakaria

Circa 40 delegazioni hanno presentato insieme la campagna lasciateCIEntrare. Candidati e associazioni hanno avuto l’accesso dei CIE di Ponte Galeria il 4 febbraio 2013 per una visita organizzata.Abbiamo aspettato fuori dal cancello prima di...

Gli stranieri e gli italiani passano Febbraio insieme

Tutti i posti esauriti per il pranzo italo-pakistano nella prima domenica dell’ iniziativa “Febbraio insieme”, che ha riunito tantissime persone in Via Tenuta della Mistica. L'Associazione Volontari Capitano Ultimo Onlus insieme alla Cooperativa Sociale...

"Educazione e legalità" un progetto di mediazione culturale

“La priorità, qui nel Lazio, è incentivare l’utilizzo della mediazione sociale nei potenziali focolai conflittuali generati dalla convivenza di comunità straniere ed autoctone”. E’ questo uno di messaggi principali che l’Unione forense per la...

Casa, l’importanza della consapevolezza dei diritti

“Una cosa che accomuna tutti, italiani e stranieri, più o meno giovani, è lo scarsissimo livello di coscienza dei diritti e delle leggi in materia di affitti, quasi nessuno sa ad esempio che in un contratto transitorio il canone è stabilito da accordi locali e non dal libero mercato”, spiega Massimo Pasquini dell’Unione Inquilini, più antico sindacato per la tutela di inquilini ed assegnatari, operativo dal 1968 e facente capo alla Confederazione Unitaria di Base (Cub). “Sediamo al tavolo delle trattative con comune, regione, governo e nelle nostre sedi in tutta Italia forniamo consulenza legale, dai canoni in nero agli sfratti, dai rinnovi dei contratti agevolati all’autorecupero”. Tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, c’è un avvocato differente. Nessuno è stipendiato, “il che ha il lato positivo di lasciarci completa autonomia”.Prime esperienze con gli stranieri negli anni ’80 con i Palestinesi, “per cause legate all’equo canone, dovevano dimostrare di essere da noi per motivi di studio o lavoro”. Ora il mosaico è più composito, dal Sudamerica al Nord Africa su tutti, minore l’utenza asiatica “che tende ad avere una struttura interna ferrea”. Complessivamente gli iscritti sono tra i 3500 e i 4000 solo nella capitale, ma il turn over è ampio. La presenza di non italiani è calcolabile intorno al 20%”. Il coordinamento immigrati del Cub ha lanciato un’allerta su figure di falsi mediatori che si propongono ai migranti come agenti e li accompagnano nelle loro esigenze per cercare di spillare loro tariffe maggiorate. “Sono situazioni a cui dover prestare attenzione ma qui non ne abbiamo mai visti”.Trasparenza negli annunci cercasi “Non c’è un annuncio che sia trasparente”, lamenta Pasquini. Le normali informazioni base sono troppo spesso omesse, “a volte addirittura il prezzo. Mentre magari è specificata la classe energetica. Non è libero mercato, è una giungla”. L’Unione Inquilini ha diviso Roma in 194 microzone, per ognuna è indicata la fascia minima, intermedia e massima di canone previsto dagli accordi integrativi locali. In una zona come San Lorenzo l’oscillazione è tra 5,25 e 9 euro a metro quadro, “l’affitto di una stanza di circa 20 m/q dovrebbe costare tra i 110 e i 180 euro”. La proposta di Pasquini è iniziare ad assegnare una sorta di bollino blu per gli annunci in locazione, “molti sono illegali ma fatti passare per prezzi di mercato. Studenti ed immigrati, che sono categorie deboli, ci rimettono più di tutti”. Contro situazioni irregolari è intervenuto il decreto legislativo 23 del 2011, che all’articolo 3 commi 8 e 9 prevedeva la possibilità per i padroni di casa di regolarizzare le situazioni entro il 6 giugno 2011, dal giorno successivo avrebbero potuto farlo anche gli inquilini, ottenendo un nuovo contratto di 4+4 anni con un canone fissato in misura pari al triplo della rendita catastale, almeno ¼ in meno di quello normalmente pagato. “Molti si rifiutano di farlo, credendo di commettere un’infamia verso il proprietario mentre si tratta solo di rendere giustiziabili i propri diritti”.Problema sfratti “Nel 1984 l’80% degli sfratti era dovuto alla fine erogazione, ora si è passati al 90% per morosità”, sono i dati preoccupanti forniti da Pasquini. Nel 2011 ne sono stati eseguiti 64 mila su 3,3 milioni di famiglie in locazione, una ogni cinquanta, con Roma al decimo posto: “al primo c’è Livorno, non è un problema solo dei grandi centri urbani. Senza dimenticare che alcuni proprietari usano l’ingiunzione come arma di ricatto per chiedere aumenti, i cosiddetti sfratti dormienti”. La situazione di disagio è andata peggiorando con la riduzione dell’85% del contributo fondo nazionale, inizialmente da 140 milioni, da parte dell’ultimo governo Berlusconi, definitivamente azzerato da Monti. “Ne beneficiavano circa 15 mila nuclei familiari solo a Roma, di questi almeno un 30% di stranieri. È stato risparmiato un costo equivalente ad uno solo degli aerei f35”.Bandi e progetti È ora in corso un bando per l’assegnazione di posti nelle case popolari, “dal ’98 la graduatoria è controllata ogni 6 mesi ma resta sostanzialmente attiva in continuazione, con punteggi diversi a seconda della categoria e della situazione, partendo da sfratti eseguiti, in esecuzione e via via a scendere”. Da gennaio il nuovo sistema è meno rigido, tende a sommare e compenetrare diversi elementi, “a giugno ci sarà la fine del primo step, poi ci sarà il riaggiornamento. Intanto la nostra sede di Primavalle è presa d’assalto, abbiamo fino a 4000 utenze al giorno. Dobbiamo conoscere i bisogni reali per poter capire le politiche da attuare”. Anche in questo caso la percentuale di stranieri è allineata sul 25-30% dei richiedenti. Frequenti le collaborazioni anche con altre associazioni, come il progetto finanziato dal ministero dell’Interno e dalla regione Lazio, portato avanti con il Centro Astalli, Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Consiglio Italiano per i Rifugiati e Unione Piccoli Proprietari Immobiliari: “100 mila euro per creare condizioni di stipula per contratti regolari. Si potrebbe ripetere in futuro, più del sostegno economico in sé servono canali di agevolazione, come l’accordo con la Banca Etica che garantiva 6 mesi di morosità ai proprietari, che ricevevano i soldi praticamente pronto cassa”.Autorecupero La legge regionale del Lazio 55 del 1998 consente a chi ha i requisiti per le case popolari di recuperare e abitare immobili pubblici, promossa tra gli altri dallo stesso Pasquini e approvata – caso raro – da tutte le forze politiche. “A Trastevere, grazie a anche a fondi comunali, abbiamo ottenuto 12 appartamenti”. I migliori risultati sono stati ottenuti però al centro-nord, Roma non ha molte aree pubbliche e si può fare poco e solo su ciò che è già esistente, in altre regioni si può anche costruire”.In un discorso generale il difficile è coinvolgere il corpo complessivo con cui fare un lavoro di educazione alla battaglia legale “per arrivare ad una maggiore rete di contatti, ma c’è sempre troppo individualismo. Senza dimenticare tutta la fascia di irregolari che ovviamente non può esporsi”.

Claudio Cecchini, Lista Civica Zingaretti per il Lazio, incontra le associazioni del Municipio II

Claudio Cecchini, candidato alla Regione Lazio in Lista Civica per Zingaretti presidente, domenica scorsa ha incontrato associazioni attive nel territorio del Municipio Secondo. Cecchini vuole estendere su tutto il territorio laziale, le scelte e i risultati che ha conseguito in nove anni da assessore alle politiche sociali in Provincia di Roma. Tra gli impegni forti che dichiara di aver coltivato cita l'inserimento a scuola dei bambini disabili e l'integrazione degli stranieri.Piuculture ha partecipato all'incontro proprio per porre qualche domanda sulle politiche che intende fare in Ragione per gli immigrati. Aziz Darif ha sollevato il problema della casa. Il candidato ha indicato due vie: rendere trasparenti le assegnazioni delle case popolari gestite da ATER, acquisire nuovi appartamenti, comprando e ristrutturando immobili sfitti, in centro città.Paola Piva ha affrontato il problema degli alunni stranieri offrendo due semplici dati: i numeri dicono che a scuola i bimbi stranieri hanno probabilità di insuccesso scolastico 4 volte superiore ai loro compagni italiani. Il dato statistico, combinato con l'esperienza delle associazioni, segnala che le scuole, soprattutto le elementari, sono in affanno, avvertono il peso di un impegno crescente per seguire questi alunni. Piuculture ha messo a disposizione una quarantina di volontari, il doppio dell'anno scorso, ma le richieste degli istituti sono cresciute più che in proporzione. Il fenomeno è all'attenzione anche di Rete Scuolemigranti, forte ormai di 91 associazioni; tra queste, almeno 25 sono impegnate con minori e ricevono dalle scuole molte domande di collaborazione. Scopo di Piuculture, ha affermato la presidente, in linea con Scuolemigranti, non è solo insegnare l'italiano, ma aumentare le probabilità dei bambini stranieri di riuscire a scuola. Perciò aderire alla proposta formativa delle insegnanti, trovare soddisfazione nello studio, allargare la socialità con i coetanei.Il candidato ha condiviso questo punto di vista. Il gap linguistico non è l'unico scoglio che rallenta l'inserimento a scuola; sono ormai molti quelli che se la sbrigano egregiamente nel per parlare e capire con insegnanti e compagni. L'inserimento pieno comporta certamente una buona padronanza dell'italiano, ma i ragazzi oggi hanno anche bisogno di sentirsi a proprio agio nel vivere sia la cultura italiana della scuola che quella dei genitori. Diventare multiculturali può risultare alla fine un dono, una ricchezza, ma prima richiede un processo lungo. Secondo Claudio Cecchini, sono proprio le associazioni a vocazione multiculturale che possono aprire questa strada ai figli che crescono con genitori stranieri.Elena Improta, promotrice dell'incontro, ha animato il confronto tra associazioni e candidato. Molti temi emersi. Telefono Rosa ha chiesto che la Regione fissi dei criteri di qualità stringenti ai centri antiviolenza, Improta ha lanciato l'idea del co-housing per dare casa e autonomia a disabili che sono pronti per staccarsi dai genitori e aspirano a diventare pienamente adulti.Paola Piva(24 gennaio 2013)