Giuria Piuculture 2012. La partecipazione di Piuculture al MedfilmFestival è al suo secondo anno di vita, la giuria composta da 6 giurati provenienti da diversi paesi e uniti dalla passione per il cinema deciderà quale è il migliore film in concorso. La storia di ogni giurato potrebbe essere raccontata in un film: il loro vissuto, la loro fuga, la ricerca di nuovi spazi e libertà. La novità della giuria Piuculture internazionale sono le testimonianze di sei persone normali che vengono da tutte le parti del mondo, che non hanno la formazione cinematografica, ma possiedono la scuola della vita, a volte non facile. Il linguaggio usato dai registi stranieri colpisce più forte chi parla la stessa lingua, anche attraverso le metafore. I membri della giuria vivono e lavorano a Roma e dopo aver visto i film in concorso ufficiale, s’incontrano la sera per confrontare le proprie emozioni e i pareri, sicuramente diversi tra loro. E’ impensabile che le persone di culture, mentalità, sensibilità ed esperienze differenti siano toccati in profondità dallo stesso tema, immagine, musica, una frase o soltanto un’oggetto che potrebbe ricordare il paese d’origine. Il compito non è facile.
Musicista, liutaio, poeta e fotografo, Mohssen Kasirossafar non ama parlare di sé. Racconta invece di tutti gli stranieri e gli italiani che hanno un destino speciale. Va a scavare dentro il loro cuore, a sentire le loro storie perché solo così si potrebbe superare l’intolleranza verso un immigrato, capire cosa l’ha portato in Italia, cosa si nasconde dietro il colore della pelle. Mohssen è arrivato dall’Iran nel 1976 per laurearsi in lettere con indirizzo cinematografico. Sognava di lavorare nel cinema, ma non e stato possibile entrare nell’ambiente. La sua cultura e talento li ha investiti nella musica, suonando e insegnando lo zarb e il daf. A Roma collabora con numerosi musicisti e compositori. Ha al suo attivo molte incisioni discografiche e ha partecipato a svariati festival italiani ed europei e programmi radiotelevisivi.
Tra calcio e lavoro nel sociale, Omer Hassan, il portiere della squadra dei debuttanti del Sudan è curioso di scoprire il cinema di altre culture. E’ cresciuto vedendo film indiani con le immagini che invitavano a ballare in mezzo alla povertà, alla fame, almeno per 2 ore riusciva ad amare e a sognare. La guerra civile nel suo paese l’ha portato in Italia nel 2005, dove s’impegnava durante l’estate con i disabili e così ha scoperto un lato umano ancora sconosciuto: “quando lavori con i disabili dimentichi tutti i tuoi problemi”. A casa faceva il fornaio, qui lavora a Civico Zero, un centro che si occupa di minori stranieri non accompagnati.
Si considera italo-araba Iliana El Moutii. Nata in Italia dai genitori magrebini, come parte della generazione G2, è una promotrice dell’idea di ricevere la cittadinanza dalla nascita per i bambini stranieri nati in Italia. E’ italiana ma ha vissuto la sofferenza di non sentirsi tale, dovendo spesso fino a 18 anni fare le code per il permesso di soggiorno. Laureata in Lingue e Civiltà Orientali nelle università di Venezia e Roma, Iliana ha fatto parte della redazione del giornale online www.piuculture.it e lavora come assistente di direzione in un’azienda di ingegneria. La sua grande passione è la danza orientale, nel cinema predilige le pellicole libanesi.
Avere tante cose dentro, un talento traboccante, la voglia di comunicare al mondo le proprie emozioni e non poterlo fare. Vietate le canzoni allegre, battere le mani, suonare insieme alle donne. Quando non puoi essere te stesso ma devi trasformare la tua personalità secondo le regole altrui, il paese d’origine diventa una prigione dell’anima. Dall’Iran alla ricerca della libertà, in un paese dove esprimere la sua musica senza timore, Vahid Haji Hosseini ha scelto l’Italia per perfezionarsi e trasmettere ai suoi allievi l’arte del santur e del tar, che studia dall’età di 11 anni. Ha vinto nel 1995 il primo premio del concorso nazionale dei giovani virtuosi, e dopo 2 anni il primo premio del festival nazionale degli studenti universitari, collaborando con la radiotelevisione iraniana e con diversi gruppi. Adora i film di Steven Spielberg e gli piacerebbe comporre delle colonne sonore per il cinema.
Una donna potrebbe assumere una personalità diversa rispetto al paese dove vive. L’educazione, la mentalità, la condizione sociale cambia lo straniero che arriva in Italia, che non dimentica le sue radici, ma si adatta in fretta al nostro modo di vivere. E a volte, non vuole più tornare indietro. Dawlat Mahmoud Moustafa viene dal Cairo, ha perso l’amore del padre quando ha incontrato in Italia il suo vero amore, il pittore moldavo Igor Sava, anche lui nella giuria. Madre di 2 figli, Dawlat si è confrontata con i tanti pregiudizi, divieti e problemi che possono provocare un matrimonio tra una mussulmana e un ortodosso. E’ iscritta a Chimica e Tecnologia Farmaceutica e dipinge ritratti ad acquarello. I giovani genitori trasmettono la passione per il cinema anche ai loro bambini con i quali guardano insieme i cartoni animati.
In futuro le coppie miste non saranno più uno scandalo, ma una forza. Oggi, quanto si è disposti a combattere per amore quando si ha tutto il mondo contro? Il nucleo famigliare misto è più unito quando due persone di culture opposte trovano dei punti comuni e si completano a vicenda. Studente all’Accademia di Belle Arti, Igor Sava ha continuato a seguire i suoi sogni di diventare un’artista ed esporre nelle mostre, senza perdersi nelle problematiche quotidiane che deve affrontare chi vive da migrante. “Sono convinto che in amore le diversità tra due culture e religioni non si sentano”.
I sei giurati di Piuculture vedranno i film del MedFilmFestival 2012 che si svolge dal 19 al 28 ottobre tra l’Auditorium della Conciliazione, la Casa del Cinema e l’Istituto Cervantes per festeggiare l’anno europeo dell‘Invecchiamento Attivo e della Solidarietà tra le Generazioni. A simboleggiare e promuovere il dialogo artistico e culturale tra i paesi dell’area euro-mediterranea, il festival propone un cartellone di 86 film tra lungometraggi, documentari e cortometraggi in lingua originale, sottotitolati, con 50 anteprime nazionali provenienti da 28 paesi. I film sono accompagnati da 22 ospiti internazionali di rilievo, come il premio Oscar l’attrice iraniana Leila Hatami.
I paesi ospiti d’onore. Quest’anno la sponda nord del Mediterraneo è rappresentata dalla Slovenia, paese cinematograficamente tra i più vitali in Europa, mentre la sponda sud è raccontata da Marocco, Algeria, Egitto, Tunisia, Turchia e Libano.
Il premio alla carriera, il riconoscimento dedicato ad un protagonista del cinema internazionale in rappresentanza dal Paese Ospite d’Onore, sarà conferito a Damjan Kozole, uno dei più affermati e premiati registi sloveni. Il Premio Koinè 2012 sarà conferito a Carlo Freccero per la sua attività e l’impegno teso a favorire l’innovazione dei linguaggi della comunicazione. Premio Cervantes Roma verrà assegnato al miglior cortometraggio che partecipa al Concorso Methexis.
Raisa Ambros
(18 ottobre 2012)