Cittadinanza

Kyenge: “Basta propaganda sul tema dell’immigrazione!”

Giovedì 27 giugno, presso la sala Zuccheri del Senato, è stato presentato il libro La criminalizzazione dell'immigrazione irregolare: legislazione e prassi in Italia. Il rapporto presenta i principali risultati di un’indagine sui processi e...
Nadan Petrovic Project Coordinator IOM

Inserimento rifugiati, una realtà da rendere sistematica

Cofinanziato dal Fondo Europeo per i Rifugiati 2008-2013, la regione Lazio ed il ministero dell’Interno, il progetto In.Se.Ri.Re mirava all’integrazione socio-economica dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale nella nostra regione focalizzando gli sforzi su corsi di orientamento civico, professionali, contributi all’alloggio e assistenza sanitaria. I risultati, presentati la mattina del 28 giugno nella sede della regione Lazio, hanno superato ogni aspettativa. “Abbiamo optato per una nuova modalità di intervento”, ha spiegato Nadan Petrovic, dell’Oim, “cercando di coinvolgere almeno un migliaio di beneficiari contro i 65 previsti dal bando”.L’Italia è il quarto paese nell’Unione Europea per numero di domande di asilo, “questa situazione non si può affrontare con prospetti validi ma piccoli”, continua Petrovic. La sperimentazione di questo progetto è stata nel “mettere in rete realtà ed eccellenze tramite misure propedeutiche che aprissero all’integrazione, a partire dall’orientamento civico-culturale”. Da anni l’Oim organizza corsi di questo tipo nei C.a.r.a. governativi, ora è stato fatto su vasta scala, con oltre 1100 iscritti per 546 attestati consegnati. “Abbiamo rilevato profili lavorativi, arrivando a rompere il tabù per cui il rifugiato è un peso assistenziale a differenza del migrante, che è una risorsa. Le loro competenze vanno valorizzate affinché siano spendibili”.L’inserimento lavorativo “Dagli incontri con il territorio, coordinati con le associazioni di categoria, sono emersi i principali fabbisogni occupazionali”, racconta Pierpaolo Pontecorvo del Cesma, Centro Europeo di Studi Manageriali. I profili più ricercati erano florovivaisti e impiegati nell’ambito della ristorazione e del turismo. “Abbiamo ricevuto 146 richieste da diciassette strutture regionali, cui si sono aggiunte domande di partecipazione di singoli, 90 le persone coinvolte contro le 75 previste”. Alla fine in 22 hanno ricevuto l’attestato in florovivaismo, 25 in ristorazione nella prima edizione e altri 22 nella seconda. Per venti c’è stato accesso ad un periodo di tirocinio in un’azienda.Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, due le fasi in cui si è andati ad operare. “Nella prima sono state contattate le Asl, i centri di accoglienza ed i destinatari finali”, interviene Marco Dominici della Asl Rm G. In seguito si è proceduto con “incontri nei centri, per arrivare al maggior numero di beneficiari ed individuare le reali esigenze”. A Castelnuovo di Porto sono stati quindi attivati due ambulatori specialistici, in ginecologia e pediatria, “le categorie con più evidenti problematiche di accesso ai servizi”. Poi ci sono stati altri interventi, come “l’acquisto di farmaci il cui ticket non è alla portata di tutti, ausili ortopedici ed oculistici”. Sono stati così raggiunti 107 assistiti, a fronte dei 25 ipotizzati dal progetto.Infine, la sezione dedicata agli alloggi. Su 75 richieste pervenute, sono stati selezionati 40 destinatari, di cui 10 nuclei familiari con 22 minori, cui saranno erogati contributi pari a 157 mensilità di affitto. Per alcuni si procederà anche al rimborso delle utenze come luce, acqua e gas.Le voci dal territorio Che la realtà italiana in fatto di accoglienza sia ancora troppo a macchia di leopardo è cosa nota per gli addetti ai lavori, “bisognerebbe offrire opportunità concrete, degne ed oneste”, aggiunge padre Giovanni La Manna, presidente del centro Astalli, “arrivando così ad un sistema unitario, non frammentato. Progetti come questo indicano la strada”. “Approcci che portano al lavoro sono un vantaggio enorme anche in termini di rapporto costi/benefici”, l’opinione di Diego Avanzato, del C.a.r.a. di Castelnuovo di Porto. “Altrimenti permane un problema sociale che è di lunga durata”. La finalità è, ovviamente, arrivare all’autonomia dei singoli, ma prima serve un sostegno nei diversi ambiti, “sociale, legale, psicologico”, chiude Rosa Perrotta, della società cooperativa Domus Caritatis. “Abbiamo anche una scuola di italiano interna, condizione primaria per l’integrazione. I ragazzi che riescono a concludere questo percorso riacquistano dignità giorno dopo giorno, questa deve diventare la prassi”.

Benin City a piazza Alessandria

Cento passi e incontri due mendicanti africani, cammini ancora un po' e trovi il terzo. Si esprimono solo in inglese, sembra che nessuno finora li abbia informati dell'esistenza dei corsi gratuiti per stranieri.

L'Italia cambia, "Assalah Alikom"

“Raccontare l’Italia che cambia. Web, cinema, musica e letteratura, spazi creativi dei nuovi italiani”, è l'incontro che si è tenuto nella sala Mappamondo di Palazzo Montecitorio, il 24 giugno 2013 hanno avuto luogo diversi eventi: la...

Non è semplice morire: il problema del rimpatrio delle salme

Chi non si può permettere di pagare dai 3000 ai 6000 euro per il trasporto della salma e la preparazione dei documenti necessari e le spese legali, al bisogno, ha la possibilità di seppellire il corpo in Italia a carico del comune di residenza. Ma è difficile per un genitore o un figlio accettare che un suo caro sia sepolto in una terra straniera.

Giornata mondiale del rifugiato: Il mare unisce, la terra non divida

“Il mio impegno come sindaco di Roma Capitale parte proprio dall’idea di una città che torni a essere una comunità” dichiara Ignazio Marino confermando la volontà di partire dagli ultimi.
Cécile Kyenge

Cecile Kyenge: "Rifiutare ogni forma di razzismo"

Sono passati quasi due mesi dalla formazione del governo Letta e uno dei ministri che ha catalizzato l'attenzione mediatica è stata  Cècile Kyenge. Il ministro dell'integrazione, ha partecipato al convegno "Immigrazione media e politica,...

La Rete Near: denunciare ed eliminare le discriminazioni

„La lotta contro le discriminazioni dovrebbe diventare una priorità, la nostra proposta è di organizzare più spesso degli incontri di lavoro tra le associazioni nazionali che operano nel campo dei diritti e della non discriminazione...

Medfilm Festival – Maouka Sékou Diabaté: storia di un griot

“Nei 42 articoli della costituzione dell’impero Mandeng ce n’era uno che affermava che il griot era l’unico che potesse criticare il re, oltre a lodarlo. Il griot era la coscienza della società”.

Arriva la nuova social card anche per gli stranieri

Cos’è la social card? Con la nuova social card, definita anche “carta acquisti sperimentale”, i comuni delle 12 città coinvolte che hanno a disposizione un budget complessivo di 50 milioni di euro, daranno fino a...