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Non chiamatelo sesso debole

Se si parla di donne nella boxe le prime immagini che vengono in mente sono Laila Ali che combatte con il padre Mohammed nello spot di un noto colosso tedesco dell’abbigliamento sportivo e l’attrice Hilary Swank nei panni di Maggie “Mo Cùishle” Fitzgerald in Million dollar baby

L’intercultura si gioca sui campi di calcio

Calcio e arte culinaria per il torneo multiculturale organizzato dall’Associazione Martin Luther King Italia. Il trofeo va alla squadra del Perù dopo un combattuto 1-0 contro l'Etiopia

Hilot Saoma a Roma: l’arte dell’equilibrio

Le arti marziali sono da sempre un oggetto misterioso e affascinante per noi. Non tutte però sono famose: scopriamo insieme l'Hilot Saoma

Il torneo Millecolori: integrarsi e divertirsi con lo sport

„La squadra dell'Eritrea non si è presentata perché c'è chi  ha perso cugini e parenti a Lampedusa nei giorni scorsi. Un minuto di silenzio va alla loro memoria”, con queste parole dell'organizzatore Massimo Morezzi...

Viva lo sport, abbasso il pomodoro

Maryjen tiene il broncio, le giornate di immersione totale nello sport sono finite. Ma se lei proprio non ce la fa a sorridere, tutti gli altri sono raggianti nonostante questo sia l'ultimo giorno al Club Lanciani. I bimbi, con berretti di diverso colore in base all'età, s'abbracciano eccitati. Per una settimana hanno praticato tennis, calcio, nuoto, hockey ginnastica artistica e zumba, l'areobica che fa ballare ai ritmi dei Caraibi. E hanno mangiato al ristorante, “un vero ristorante” precisa Adrian, che gioca a calcio e racconta orgoglioso di aver fatto “per la prima volta anche gli allenamenti”.Quattro famiglie di peruviani, pachistani e filippini non hanno speso un soldo e non smettono di ringraziare Piuculture. In realtà questo regalo è dovuto soprattutto ad Angelo Desidera che gestisce il Club Lanciani e ad Alessandro Tappa presidente di Sport Senza Frontiere. Nel 2012 dalla loro amicizia è nata l'idea di inserire nel centro estivo a pagamento, una ventina di bambini che altrimenti sarebbero tagliati fuori da qualunque opportunità. Così il Club Lanciani - dove i clienti che pagano 140 euro a settimana sono in lista d'attesa – ha deciso di far posto a 20 bambini delle case popolari di Torre Spaccata, agli occupanti di Casal Boccone e ai rom. Quest'anno si sono aggiunti sei bambini stranieri, seguiti da Piuculture.Si respira autentica allegria, a partire dalle responsabili. Alessandra Mochi del Club coordina una dozzina tra operatori e allenatori impegnati dalle 8 alle 17 con novanta bambini. Carola Parroni, due lauree e molta esperienza, segue l'inserimento dei bambini di Sport Senza Frontiere. Si capisce che tra le due c'è una bella intesa. “La mattina del primo giorno arrivano timidi, racconta Alessandra, si guardano attorno, ma alla sera li vedi andar via che sono già amici di tutti”. Le discipline sportive servono a sviluppare autonomia, vestirsi e svestirsi da soli, soprattutto ai maschietti, che secondo Alessandra sono più inclini a chiedere. Per lei questo è un osservatorio straordinario, famiglie ricche e povere, problemi degli uni e degli altri e a volte deve sbrigarsela con genitori un po' prepotenti. “Ma so come gestirli”, afferma tranquilla.Anche nonno Piero, capo del ristorante si diverte con i bambini, per nulla disturbato alla loro baldoria. “Addio dietologo”, dice ridendo. La prima cosa che salta è il menù sapientemente calibrato in base a principi nutrizionisti. I bambini devono vedere poco rosso, altrimenti non mangiano. Oggi per esempio era prevista la pasta col tonno, ci vorrebbe pomodoro, però li conosco e l'ho cucinata in bianco”. Oltre a tener conto delle intolleranze alimentari e del menù musulmano, bisogna sapere che in generale i bambini non amano i legumi e neppure il purè. “Probabilmente a casa sono abituati a cibi veloci da cucinare, osserva, così se faccio bastoncini findus è sicuro che li finiscono tutti”. E naturalmente ci vuole il gelato. Ma il lavoro più grosso e ripulire l'ambiente quando il pranzo è finito. Pavimento e muri compresi. Nonno Piero non si scompone, “è prevedibile, basta lasciarsi contaminare dall'allegria dei bambini”.Antonella Trezzani, volontaria di Piuculture, spiega che la scelta delle famiglie straniere è stata condizionata dal problema del trasporto. In linea d'aria il Club Lanciani non è lontano dal nostro quartiere ma è mal servito dagli autobus. “Abbiamo invitato genitori che sono vicini tra loro, disponibili a fare a turno il trasporto macchina. Non si conoscevano, appartengono a paesi diversi, osserva, ma hanno subito ingranato. Adesso forse potranno socializzare nel quartiere e continuare la collaborazione”. Anche questo è un risultato. Tramite i bambini, Piuculture intreccia relazioni tra le varie comunità straniere. “A piccoli passi”, aggiunge Antonella, basta procedere con costanza senza aspettarci miracoli”.

Mundialido 2013, bis della Romania

Ancora Romania, come un anno fa è la squadra di mister Beca a vincere la XV edizione del Mundialido, diventando così con cinque successi la compagine più titolata, davanti a Capo Verde fermo a quattro. Secondo back to back – come si dice in gergo - per Stemat e compagni, dopo quello 2000-2001, terzo trionfo negli ultimi quattro tornei, viene da chiedersi come fare a fermare una corazzata del genere. E dire che l’Ucraina, al debutto in una finale, nel primo tempo non aveva nemmeno demeritato, ma ha pagato un po’ di inesperienza e di stanchezza nella seconda frazione e il risultato non lascia appello: 3-0 con doppietta di Stemat e gol di capitan Gorga. A precedere l’incontro sul sintetico dell’Atletico 2000, antipasto in attesa del piatto forte, l’amichevole tra una selezione di giocatori del Mundialido e la squadra messa in piedi dall’Unar – rete Near, composta dagli ospiti del centro di accoglienza, provenienti da tutto il mondo. Per la cronaca, 2-2 il risultato finale. Quindi le premiazioni, con la coppa Presidente della Repubblica per il fairplay all’esordiente Russia, mentre i riconoscimenti come miglior portiere e capocannoniere sono andate a quelli che sarebbero stati protagonisti di lì a poco, l’ucraino Gargaun ed il rumeno – sempre lui – Stemat. Ma il pubblico freme per il calcio di inizio, c’è ottimismo da entrambe le parti, da un lato si punta sull’entusiasmo degli outsider, forti dei successi su squadre più quotate come Capo Verde ai quarti e Moldova in semifinale, dall’altro c’è l’esperienza dei campioni in carica. “Dai che stasera andiamo a festeggiare”, già pregusta un buon sabato sera uno dei sostenitori dei gialli di Beca, in barba alla scaramanzia. Ad ogni modo, grande rispetto fra le tifoserie, pur a stretto contatto, a partire dagli inni nazionali: ognuna ha ascoltato anche quello avversario col dovuto riguardo. La cronaca L’inizio è al piccolo trotto, non fa particolarmente caldo ma è pur sempre la settima partita in un mese per dei non professionisti. L’Ucraina tiene meglio il campo e riesce a rendersi pericolosa in qualche occasione sull’asse d’attacco Yuriy Kalynych, a sinistra, e Istrati, punta di riferimento. Ma la superiorità tecnica e fisica, pur non netta, dei ragazzi in maglia blu non viene sfruttata ed è la Romania a sbloccare il derby dell’est con Stemat al 24’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Dopo 10’ proteste per un intervento dubbio sullo stesso Stemat, anticipato mentre stava per depositare in rete il pallone del 2-0, ma per l’arbitro Malito si può giocare. Primo tempo che si chiude con la Romania sull’1-0 e i tifosi che intonano il coro “campioni”, in parte per ricordare chi lo è in carica, in parte per spingere i beniamini a bissare quanto accaduto nel 2012. Nel secondo tempo le squadre si allungano e le principali occasioni capitano in contropiede. Cinque primi sul cronometro e Istrati viene bloccato dall’uscita tempestiva di Marcu. È praticamente l’ultimo squillo dell’Ucraina, apparsa in deficit di ossigeno e forse demotivata dal 2-0 di Stemat a metà ripresa, liberato a centro area dall’ottima azione di Palade. La partita è ormai incanalata, rumeni che controllano bene in difesa, anche con qualche intervento duro quando necessario, per poi ripartire con azioni di rimessa. A dieci dalla fine il sigillo, Stemat tenta lo sfondamento centrale, viene chiuso dai centrali in affanno ma il pallone finisce a Gorga, che da solo non può fallire il 3-0. La Romania si conferma squadra solida, concreta, non spettacolare ma velenosa soprattutto grazie all’estro di Stemat, sempre più uomo simbolo da qualche anno a questa parte. L’Ucraina può invece aver posto le basi per una crescita importante, le doti non mancano e la formazione è giovane: metà dell’undici titolare è sotto i 23 anni, su tutti l’interessante punta Istrati, classe 1993. Grande prova anche dei tifosi, che fino al fischio finale hanno cercato di superare in intensità i cori degli avversari, nonostante il 3-0 non lasciasse ormai margini di rimonta. Dall’altra parte si è avverata la previsione del pre-partita e ora sì, si può dire ufficialmente, “stasera andiamo a festeggiare”.

Mundialido: la Romania approda in finale!

Quella che si è giocata mercoledì sera tra Romania e Congo non è stata una semplice partita di calcio. Si sono affrontati due popoli diversi, due stili di gioco diversi. Una squadra improntata sulla...

Mundialido 2013: Moldova bate Nigeria şi trece în semi-finală

Moldova- Nigeria. În lupta pentru cupa preşedintelui republicii Italiene, organizată de asociaţia cluburilor sportive Italia şi preşedintele Eugenio Marchina, cele mai cunoscute două echipe favorite la Mundialido în anii precedenţi Nigeria şi Capo Verde...

Liberi Nantes premiati con la Coppa Invisibili

Martedì 11 giugno alle 11.30 presso la sala stampa dell’Hotel Nazionale, in piazza Montecitorio, la squadra di calcio Liberi Nantes ha ricevuto dall’Uisp – Unione italiana sport per tutti – e dal ministro per...

Corsi di Arrampicata per i bambini di Più Culture

Da tempo insieme a Sport Senza Frontiere, pensavamo di far qualcosa per creare canali positivi e stimolanti dove questi piccoli ‘concentrati di energia’, bambini particolarmente vivaci, possano sfogare le loro grandi riserve energetiche. L’arrampicata ci è sembrato un ottimo sport.” Racconta Paola Piva presidentessa dell’associazione Più Culture